Muore in casa a causa del coronavirus. Un noto meccanico giuliese, Carlo Zurlini, 64 anni, sembrava fosse guarito, si stava curando a casa, ma alla fine il virus - insidiosissimo - ha avuto il sopravvento e lo ha ucciso. L’altra notte, Zurlini ha avuto un forte peggioramento, problemi respiratori, «l’attacco finale della malattia», come lo descrive qualcuno, e non ce l’ha fatta. Sono stati i familiari ad accorgersi del decesso, nonostante i segnali evidenti di miglioramento e le cure.
Quando sono arrivate le pompe funebri, proprio per il rigido protocollo previsto dal Covid-19, hanno dovuto togliere il corpo alla vista e al dolore dei familiari, sistemarlo nella cassa che è stata sanificata, chiusa e trasportata all’obitorio dell’ospedale di Giulianova, dove si trova ancora e da dove muoverà questa mattina alle 10 alla volta della chiesa di San Gabriele dell’Annunziata, dove si svolgeranno i funerali.
Per la famiglia è stato un dolore tremendo. « Carlo poteva farcela, pensavamo che ormai era fuori dalla malattia, si sentiva meglio» dicono tra le lacrime. A causa della malattia del padre, era rimasto sempre a casa e da tempo il figlio Domenico che non è andato neanche al lavoro, come d’accordo con i titolari dell’attività. Ieri mattina moglie e figlio si sono sottoposti, in un laboratorio privato, a tampone rapido che ha dato esito negativo per entrambi.
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Intanto, in tanti hanno ricordato Carlo Zurlini soprattutto sui social network come Paolo Bartolacci che lo ha salutato così: « Carlo, bravissimo uomo, bravissimo meccanico sempre disponibile». O ancora Walter Travaglini che ha aggiunto: «Amico mio, siamo cresciuti insieme ed eravamo sempre in buoni rapporti, mi mancherai tantissimo, il mio unico meccanico, ogni volta che tornavo controllavi sempre se tutto era in sicurezza».