Droga, carabiniere scagionato dalla Cassazione dopo 13 anni: lo accusava un collaboratore

Droga, carabiniere scagionato dalla Cassazione dopo 13 anni: lo accusava un collaboratore
di Francesco Colagreco
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Venerdì 30 Aprile 2021, 09:00

Si chiude la vicenda che ha coinvolto, in un lungo e travagliato calvario giudiziario durato ben tredici anni, Omar Di Nardo, 45enne appuntato dei carabinieri di Chieti, è stato assolto in via definitiva dalla Corte di Cassazione. Sono state così rigettate tutte le accuse che lo vedevano coinvolto in attività illecite per sostanze stupefacenti durante il periodo di servizio trascorso nel nucleo investigativo dei carabinieri di Rimini. A quell’epoca, infatti, Di Nardo era impegnato in diverse operazioni anti-droga, che venivano condotte grazie anche alle segnalazioni di un pluripregiudicato di nazionalità albanese di livello internazionale che per un lungo periodo si è trovato a collaborare con i carabinieri passando notizie utili all’arresto di decine e decine di spacciatori, molti dei quali di livello anche internazionale, e al sequestro di ingenti quantitativi di droga.

«A partire dalle stesse rivelazioni – racconta il difensore legale del carabinieri, l’avvocato Giovanni Chiarini - la Procura di Rimini ha avviato lunghe e approfondite indagini, comprensive anche di intercettazioni telefoniche e ambientali, controlli bancari e pedinamenti, accertamenti culminati nel 2008 con l’avvio di un procedimento penale a carico proprio di Omar Di Nardo, insieme al suo capitano e al luogotenente. A loro venivano imputati ben cinque episodi di detenzione e spaccio di rilevanti quantità di stupefacenti e comportamenti illeciti rispetto alla normativa che prevede gli acquisti di droga sotto copertura».

Assolto sia in primo grado, sia in appello, la Corte di Cassazione di Roma conferma la sentenza assolutoria e proscioglie definitivamente da tutte le accuse l’appuntato Di Nardo. «Sin dagli inizi del giudizio di primo grado, la difesa si è basata sull’inattendibilità di segnalazioni fornite da un pluripregiudicato che, nonostante la collaborazione con le forze dell’ordine, continuava i propri traffici illeciti – ha commentato l’avvocato Chiarini – inoltre, i carabinieri si trovavano nel pieno svolgimento della loro professione rivolta alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti». L’avvocato, infine, ricorda che «troppo spesso si sente lamentare, da parte dei cittadini, una scarsa efficienza negli interventi degli appartenenti alle forze dell’ordine, senza considerare che costoro, oltre a rischiare la propria incolumità, sono intimoriti dal rischio di essere sottoposti a procedimento».

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