Dirty Soccer, dal processo spunta
un documento: Di Nicola dimesso
prima del derby contro il Teramo

Dirty Soccer, dal processo spunta un documento: Di Nicola dimesso prima del derby contro il Teramo
di Stefano Dascoli
2 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Agosto 2015, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 16:10
L'AQUILA - Un altro punto di penalizzazione in classifica (dopo quello per Savona-Teramo) e 25 mila euro di ammenda.



E’ la richiesta della Procura federale ai danni dell’Aquila Calcio per la partita Pisa-Torres, su cui si è dibattuto ieri nella seconda udienza del processo sull’inchiesta Dirty Soccer. La società risponde dell’operato di Ercole Di Nicola (chiesti per lui ulteriori 4 anni e 9 mesi e 80 mila euro di multa). E proprio su questo fronte arriva una novità che ha del clamoroso, fatta emergere in aula dal legale del sodalizio, Flavia Tortorella: «Di Nicola non era più legato contrattualmente alla società a partire dal 21 febbraio 2015. Ha rassegnato le dimissioni da responsabile dell’area tecnica con documento, avente data certa in quanto inoltrato anche all’Ufficio del Lavoro». Dimissioni, dice la Tortorella, «accettate dalla società». Anche la data fa sobbalzare: il 22 febbraio 2015 si è giocato il derby al Fattori contro il Teramo; una coincidenza che, anche alla luce di ciò che sarebbe accaduto poi con l’inchiesta, è del tutto singolare.



LE ARGOMENTAZIONI - Ovviamente il collegio difensivo dell’Aquila Calcio utilizzerà anche questa argomentazione: «Siamo chiamati a rispondere - dice la Tortorella - di violazioni che attengono a un periodo successivo alla chiusura del rapporto contrattuale con Di Nicola. La ritengo una mostruosità giuridica». Per il momento, dunque, la società deve far fronte a una richiesta di condanna di due punti e 65 mila euro, su cui dovrà esprimersi il collegio giudicante nella prossima settimana (più probabilmente tra il 18 e il 19 agosto). Si attende ancora la calendarizzazione delle altre partite nel mirino. «Non siamo in linea con le richieste della Procura - dice la Tortorella - riteniamo che L’Aquila non debba rispondere di responsabilità oggettiva. Riteniamo che le richieste debbano già essere disattese nel verdetto di primo grado». Battaglia che annuncia anche Libera D’Amelio, legale di Di Nicola, a cui anche ieri è stato negato lo stralcio: «Hanno rigettato tutto e le richieste di condanna sono pesanti. Stanno usando il pugno duro. Porterò la questione in Appello ed entrerò nel merito dei fatti». Rispetto a Fernando Arbotti (difeso dall’avvocato Luigi Toppeta), a cui è stato concesso lo stralcio, la posizione è diversa. Arbotti ha chiesto di essere ascoltato e, in più, ha due legali, uno per la parte sportiva e uno per quella penale. Per cui Toppeta è riuscito a dimostrare di non aver potuto conferire con il suo assistito. Sul fronte della squadra, oltre a Piva, piace Luca Crescenzi, classe ’92.
© RIPRODUZIONE RISERVATA