Coronavirus, Costa dei Trabocchi senza turisti: «Noi, lasciati allo sbaraglio»

Allarme Costa dei Trabocchi, Donato Di Campli: «Noi, lasciati allo sbaraglio»
di Serena Giannico
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Venerdì 10 Aprile 2020, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 22:02
«Lasciati allo sbaraglio. Il Governo continua a propagandare il fatto che dà soldi alle imprese: in realtà è un invito a contrarre ulteriori debiti. Nessuno ci supporta. Questa chiusura totale del Paese è un danno abnorme. Abbiamo tutti compreso che il coronavirus è un pericolo, ma non si può tenere l’Italia bloccata. Che si aspetta che i cittadini, esasperati e in miseria, cominciano a suicidarsi?».
Così Donato Di Campli, di Lanciano, procuratore calcistico e imprenditore, ai vertici del gruppo Supporter che è titolare, in città e sulla Costa dei trabocchi, di due ristoranti, un albergo e uno stabilimento balneare. La situazione è drammatica - dice - e della stagione balneare alle porte non sappiamo ancora che sarà. Per quanto mi riguarda ho cento dipendenti ho gli affitti da pagare, i canoni demaniali. Voglio lavorare per poter far fronte alle spese. Vogliono ancora tenere tutto fermo? Allora ci aiutassero, sul serio, non con spot inutili in televisione».



Un settore, quello del turismo, in forte affanno. L’allarme è stato lanciato, in questi giorni, anche da Confindustria Chieti-Pescara che parla di quadro gravissimo, da profondo rosso - come afferma il presidente Silvano Pagliuca - per uno dei comparti più colpiti economicamente dalla pandemia in atto. Un ambito che rappresenta circa il 13% del Pil nazionale. «Bisogna agire subito, - prosegue - azzerare le tasse e sostenere gli operatori nel tempo, perché l’evoluzione dell’emergenza impatterà ancora per mesi sugli spostamenti». Confindustria chiede un doppio intervento: la cancellazione totale, e non la traslazione, di tutte le tasse fino a dicembre 2020, l’annullamento della tassa di occupazione del suolo pubblico, di Cosap, Imu, della salatissima Tari, dell’imposta sulla pubblicità, di tassa di soggiorno e imposta demaniale. «Enormi le limitazioni sanitarie necessarie - afferma Lucio Laureti, vice presidente della sezione Turismo di Confindustria - azzerate le presenze straniere, impossibile la fruizione dei servizi rispettando le distanze sociali e, se si dovesse ripartire, le famiglie avranno comunque budget risicati a disposizione. Un settore paralizzato».
Le mancate prenotazioni per il secondo semestre 2020 si sommano al vertiginoso calo delle ricerche online relative a viaggi, turismo e divertimento. Grido d’allarme, e di dolore e preoccupazione, anche da parte dell’associazione di categoria Ascom Abruzzo che chiede al governatore Marco Marsilio «misure di sostegno ad aziende e lavoratori» in un settore ormai al tracollo. Annalisa De Luca, responsabile Ascom delle Imprese femminili e  della città di Chieti, ma anche titolare di un’agenzia di viaggi, parla di una politica non in grado finora di gestire la situazione».
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