«Erano circa le 9. 30 – racconta Luca – ed ero in piedi mentre facevo colazione. In quel momento c’era anche mio padre Roberto che dice “Ma sono delfini”. Corro in camera da letto e prendo occhiali e binocolo e sgorgo i vari esemplari di delfini. Tutto era di una bellezza inimmaginabile – aggiunge Luca. Saltavano, si immergevano nel mare limpido e poi di nuovo riemergevano. Sembrava stessero giocando, anche se penso che stavano seguendo dei pesci. Per 7 minuti ho ammirato uno spettacolo straordinario. Era bellissimo vederli volteggiare nell’acqua e poi fare capriole. Quando li ho avvistati venivano verso Nord, provenienti dalla direzione Fossacesia, poi, terminata la loro permanenza sono di nuovo tornati verso Sud».
Mentre ciclisti e runner si vedono stoppare le prestazioni per le ristrettezze normative, loro, i delfini, l’immancabile bella nuotata non se la sono affatto risparmiata in tempo di Coronavirus.
Il porto è deserto per il Coronavirus e arrivano i delfini
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