Tornata la normalità alla Asl sull’utilizzo in sicurezza dei sistemi informatici mandati in tilt dopo l’attacco hacker da parte di esperti informatici russi, prosegue senza sosta l’attività di indagine degli agenti della Polizia Postale sotto il coordinamento dell’Agenzia nazionale per la Cybersicurezza. Gli investigatori che nel frattempo hanno effettuato copie dei dati sensibili trafugati (522 Gigaby) e messi nel dark web e proseguono agli accertamenti volti a capire come in pirati informatici hanno bucato uno dei server della Asl.
Le indagini non ancora concluse avrebbero comunque portato a galla una gestione anomala di password da parte di alcuni quadri e impiegati della Asl. Quanto tutto ciò ha potuto influire sull’attacco non è dato sapere. Proseguono i vertici in Procura sull’argomento anche se appare improbabile una incolpazione di natura penale e contabile (Corte dei conti) considerando la particolarità dell’evento e la mancanza di dolo nei comportamenti eventualmente ritenuti censurabili.
Discorso diverso in sede civile dove numerosi sono i cittadini che attraverso vari avvocati chiedono informazioni alla Asl per sapere se i loro dati sono finiti nelle mani dei cyber criminali.