L'artista Pistoletto in Tribunale: «Hanno falsificato i miei Frattali»

L'artista Pistoletto in Tribunale: «Hanno falsificato i miei Frattali»
di Stefano Buda
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Giovedì 17 Gennaio 2019, 09:46
Il maestro Michelangelo Pistoletto, uno degli artisti italiani più noti a livello internazionale, è comparso ieri pomeriggio davanti al tribunale monocratico di Pescara. E' parte offesa nel processo a carico del gallerista Cesare Manzo, accusato di avere realizzato e venduto circa cento opere false dell'artista biellese: i Frattali grafici e numerici. Lavori caratterizzati da segni e numeri impressi su vetro. A Pistoletto sono state sottoposte due delle opere sotto accusa, precedentemente sequestrate dai carabinieri: «Sono false - ha risposto senza esitazioni - si vede dalla forma e poi dalla calligrafia che non è mia».

L'artista ha spiegato di avere avuto «un rapporto molto amichevole e di grande rispetto con Manzo, quando realizzava mostre di alto valore internazionale come Fuori Uso, e per questo gli ho dato grande fiducia». Pistoletto ha riferito che il gallerista pescarese gli propose «di realizzare opere in luoghi pubblici e da qui nacque l'idea dei Frattali, una sorta di esplosione fatta di tanti piccoli specchi, che erano parte di un unico grande specchio infinito». Nel settembre del 2000 si tenne la mostra nella galleria di Manzo a Pescara. Venne redatto anche un catalogo e qualche tempo dopo il gallerista chiese a Pistoletto di realizzare un'altra quindicina di opere. «Di queste ultime feci l'autentica sul momento - ha detto l'artista -. Poi però un giorno venne da me il gallerista Tiboni, che mi presentò più di cento Frattali e così, dopo alcune verifiche, scoprii che erano false sia le opere che le firme autenticate».

La situazione, con il passare del tempo, finì fuori controllo. «Mi arrivavano e mi continuano ad arrivare tuttora richieste di autentica - ha confessato Pistoletto -. Abbiamo avvisato anche la case d'asta, invitandole almeno a verificare, ma loro guardano ai quattrini e non alla coscienza. Complessivamente - ha aggiunto Pistoletto - ci sono arrivate richieste di autenticazione per oltre 300 Frattali». L'artista, sollecitato dal pm, ha spiegato perchè si sente danneggiato. «Già il fatto di dover viaggiare, pagare gli avvocati e doversi difendere dai collezionisti è un danno - ha sottolineato Pistoletto -. Inoltre devo difendere il mio nome e il mio lavoro anche di fronte a chi lo acquisisce. Senza contare che prima i Frattali avevano un valore sul mercato - ha concluso l'artista - mentre poi sempre meno e adesso non valgono nulla, con un deprezzamento che ci sarebbe stato anche se tutte queste opere false fossero state autentiche».
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