L'Aquila, scontro con i tifosi del Sora: tre arresti. Oggi il processo

L'Aquila, scontro con i tifosi del Sora: tre arresti. Oggi il processo
di Marcello Ianni
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Novembre 2023, 07:30

Sugli scontri nel dopo partita di calcio L’Aquila-Sora di domenica scorsa, arriva la mano pesante della giustizia: tre tifosi sono stati arrestati, di cui due aquilani e uno di Sora, tutti posti ai domiciliari.

Si tratta di un primo provvedimento adottato dal Pm Fabio Picuti su indagini degli uomini della Digos dell’Aquila (diretti da Roberto Mariani) su una indagine più ampia che vede coinvolti 20 ultras dell’Aquila e una decina del Sora. Ma per l’accusa, Simone Pellerucci e Giuliano Visco (assistiti dall’avvocato Cristiano Carbonara del foro dell’Aquila)  e Alfonso Di Rosato di Sora, si sono resi responsabili dei fatti di maggiore gravità: resistenza a pubblico ufficiale, rissa, lesioni a quattro rappresentanti di Polizia e carabinieri in servizio di ordine pubblico.

Secondo quanto ricostruito sempre dagli agenti della Digos, frutto della visione delle immagini delle telecamere fuori lo stadio, insieme a foto e altri video di privati cittadini, Pellerucci e Visco, con i volti travisati dopo aver atteso l’uscita dei tifosi ospiti dallo stadio, impugnando una cintura di cuoio avvolta alla mano sinistra e l’altro brandendo l’asta di una bandiera, hanno partecipato agli scontri con lancio di sassi e altri oggetti «assestando colpi ai tifosi antagonisti e opponendo resistenza agli operatori delle forze di Polizia, intenti a disperdere e far desistere i contendenti dai tafferugli e che in precedenza avevano allontanato e invitato a desistere un gruppo di appartenenti alla tifoserie aquilana dalla condotta in atto tra cui Pellerucci e e Visco».

Nella guerriglia sono stati percossi il dirigente della Squadra volante della Questura, il commissario Giovanni Salvatori, e l’assistente Francesco Conte, oltre al luogotenente dei carabinieri, Luca Giambattista e l’appuntato Elisa De Vincenzi, quest’ultima ferita in modo non grave, dal lancio di una bottiglia di vetro.

Militare quest’ultima che ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici del Pronto soccorso e per questo è stata indicata dal Pm Fabio Picuti, quale persona offesa nel procedimento penale.

I due arrestati (per l’altro indagato a Sora, la posizione è stata stralciata presso la locale Procura della Repubblica) sono accusati anche di aver reso difficoltoso il loro riconoscimento in luogo pubblico e senza giustificato motivo, avendo cercato di travisare con cappellino e cappuccio i volti. Sempre l’accusa contesta ai due tifosi rossoblu l’aggravante di aver commesso il fatto in occasione o a causa di una manifestazione sportiva.

Quello eseguito dagli agenti della Digos della Questura dell’Aquila è stato il cosiddetto arresto differito sfociato poi nella misura cautelare dei domiciliari. Questa mattina i due tifosi verranno processati. L’attività investigativa va avanti, c’è da identificare e procedere ad analoghe contestazioni (ma con posizioni più marginali) ai restanti facinorosi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA