L'Aquila, nuovo giallo: sabotata
l'auto del sindaco Cialente

L'auto di servizio del sindaco (foto Vitturini)
di Marcello Ianni
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Mercoledì 6 Luglio 2016, 23:08 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 19:35
L'AQUILA - Dallo strano furto con tanto di ritrovamento della sua auto blu, fino al sabotaggio di una ruota della nuova macchina istituzionale. Presunti spioni e veri sabotatori, sembrano essersi sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda, rendendo molto pesante la vita del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, già alle prese con la recente inchiesta penale che lo vede in prima persona coinvolto, e sulla quale ha preso le distanze, sostenendo di aver lavorato solo per il bene dei cittadini e di una società in difficoltà. Questa volta ad entrare in azione addirittura un sabotatore che avrebbe tolto alcuni bulloni e altri allentati dell'Alfa Romeo Giulietta, nuova di zecca, da poco in dotazione del sindaco dell'Aquila con la quale ha percorso circa mille chilometri.

LA SCOPERTA - Ad accorgersi del lavoro svolto in pochi istanti da una mano maldestra, l'autista di fiducia del primo cittadino, dopo aver urtato il cordolo di un marciapiede. E proprio durante la verifica sullo stato del pneumatico, lo stesso autista si è accorto che mancavano due bulloni, mentre i restanti tre erano stati allentati. Tradotto: se l'auto per motivi d'urgenza o istituzionali avesse avuto un'andatura decisa, sicuramente la gomma anteriore destra sarebbe uscita, con un'altissima percentuale di probabilità che si sarebbe verificato un incidente stradale. Incidente nel quale potevano essere coinvolte anche terze persone oltre all'autista e allo stesso Cialente.

L'inquietante episodio è stato subito denunciato agli agenti della Digos che hanno provveduto a sequestrare i bulloni che erano stati allentati. Lo stesso Cialente ha avvertito dell'accaduto il Questore, Alfonso Terribile che potrebbe valutare anche di disporre una vigilanza nei luoghi frequentati dal primo cittadino. Un sabotaggio che fa il paio ad un altro mistero che vede coinvolto Cialente: quello del furto della sua vecchia Fiat Bravo, presso i locali comunali di via Ulisse Nurzia sul quale aleggia lo spettro di spioni pronti a carpire le telefonate o le confidenze off the record. «Per farne un utilizzo illegale?», aveva sospettato lo stesso primo cittadino.

Una presunta spy-story sulla quale Cialente non ha saputo più nulla, dopo il ritrovamento dell'auto a tempo di record da parte dei carabinieri e della sua richiesta di verificare (oltre alla presenza di eventuali impronte lasciate dai ladri) anche la presenza di microspie, o altri apparecchi elettronici in grado di captare le conversazioni all'interno della macchina istituzionale. Insomma una possibile azione di cospiratori che Cialente vuole verificare fino alla fine. Una richiesta a dire la verità piuttosto singolare che non trova molti precedenti in città.
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