Dalle acquisizioni degli atti, alle perquisizioni con contestuali notifiche dei primi avvisi di garanzia: per ora cinque, due medici e tre amministrativi all'Aquila. L'inchiesta è partita ai primi di febbraio di quest'anno su alcune procedure amministrative adottate dalla Asl 1 per la fornitura della strumentazione necessaria al funzionamento dei presidi medici di pubblica utilità presenti sul territorio aquilano.
La notizia che l'attività di polizia giudiziaria, portata avanti dal Nucleo investigativo del reparto operativo dell'Aquila, avesse in qualche modo fatto un balzo in avanti è stata commentata con stupore all'interno della stessa Asl dove è circolata con insistenza. Le indagini, che ancora non sono concluse, si concentrano sull'esame della documentazione riferita alle procedure osservate dall'azienda sanitaria per le gare di appalto per la fornitura di attrezzature.
Dopo la parentesi dei primi sequestri da parte dei militari dell'Arma negli uffici della Asl, i carabinieri hanno operato delle perquisizioni a carico degli stessi indagati.
In sostanza secondo l'accusa (in questa fase le ipotesi di reato sono ancora tutte da dimostrare) i medici indagati si sarebbero in qualche modo sostituiti agli amministrativi nella redazione dei bandi, lasciando a questi ultimi il solo onere di firmare e validare quanto loro richiesto.
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