Ancora uno stop per le linee tranviarie di Roma. Dopo quello dell’8 e del 3, imposto da Ansfisa - l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria - per il mancato completamento dei lavori di sostituzione dei binari nella zona di Ponte Garibaldi, Atac è costretto a fermare per una quindicina di giorni anche le linee della Prenestina: 5, 14 e 19, nel tratto da largo Preneste alla Togliatti.
ASFALTO DA RIFARE
Questa volta, però, non ci sono problemi ai binari, come appunto nel caso dell’8, ma semplici lavori stradali: va rifatto l’asfalto sulle sedi tranviarie di via Prenestina, nel tratto tra largo Telese e via Olevano Romano, e via Bresadola. Si parte lunedì 15. I tram 5, 14 e 19 subiranno la modifica del percorso: da largo Preneste ai rispettivi capolinea - per il 5 e il 14 a Termini, per il 19 a Valle Giulia - continueranno a girare i mezzi su rotaia.
BUS NAVETTA
Le tre linee nel percorso effettuato con i bus navetta cambieranno temporaneamente anche numerazione. Da largo Preneste alla Togliatti il servizio sarà effettuato da bus con il numero 14N; da largo Preneste a piazza dei Gerani, sarà ancora bus col numero 519. Al senso opposto, da largo Preneste a Termini, i passeggeri troveranno gli abituali tram ma con il numero 514. Infine, da largo Preneste a Valle Giulia rimane il tram 19.
I PRECEDENTI
Questi ultimi cinque o sei anni stanno dimostrando non solo quanto la rete e i mezzi tranviari di Roma siano antiquati ma quanto siano fragili e inadatti a servire una Capitale moderna. L’ultimo esempio è proprio l’8: un cantiere per sostituire i binari avviato nel 2022. Doveva durare 6 mesi. Ne sono serviti 15. Ripartito a fine settembre, si è subito fermato per problemi elettrici. Poi per alberi e rami, incidenti e altri lavori. Fino alla richiesta di Ansfisa di interrompere subito le corse e terminare i lavori di sostituzione delle rotaie che il Comune avrebbe voluto rinviare all’estate, sommandoli allo stop totale di tutte le linee per consentire i lavori di adeguamento del deposito di Porta Maggiore. Richiesta che l’Agenzia per la Sicurezza ha respinto obbligando Atac a fermare tutto subito.