Via Nazionale, il tram a fine corsa. I residenti: «Una boccata di ossigeno»

Lo stop al contestato progetto della Tva mette d’accordo tutti i contrari all’opera

Via Nazionale, il tram a fine corsa. I residenti: «Una boccata di ossigeno»
di Fernando M. Magliaro
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Sabato 9 Dicembre 2023, 00:26

Il giorno dopo il consiglio comunale straordinario che, approvando la «rimodulazione» dei fondi del Pnrr (120 milioni) che dal progetto della contestatissima linea Termini-Vaticano-Aurelio vengono spostati su quello della Palmiro Togliatti, ci sono ancora polemiche politiche e si registra il «sospiro di sollievo» di chi sin dall’inizio si era schierato contro il progetto, a partire dai commercianti.

«DILETTANTI»

«La gestione di questa intera vicenda e dell’Aula nella seduta di giovedì è roba da dilettanti. Dopo che parla il Sindaco, la maggioranza non può perdere ore dietro alle mozioni ma sostiene il suo Sindaco. Da quanto dice Gualtieri, del Tva si riparlerà nel 2026 quando ci sono le elezioni comunali. Quindi, di fatto, non si farà più» tuona Marco Di Stefano (Noi Moderati-Forza Italia) uno degli artefici della débâcle della maggioranza che sugli ordini del giorno si è suicidata due volte, prima con un compromesso che ha celebrato il funerale dell’opera e poi con un voto a favore del testo dei grillini sancendo quindi una grave frattura politica.

Rincarano la dose da Italia Viva i consiglieri Valerio Casini e Francesca Casini: «La rimodulazione dei fondi è uno stratagemma artificioso adottato dalla maggioranza che non ha le idee chiare sul futuro della mobilità a Roma e si dimostra spaccata anche sulla realizzazione di quest’opera».

«BOCCATA D’OSSIGENO»

«Per noi è una boccata d’ossigeno», dice Claudio Pica, presidente di Fiepet-Confesercenti. «Accogliamo con favore la posizione del sindaco Gualtieri. Dopo aver condotto una campagna che va avanti da tanto tempo e che ci ha portato ad avere duri scontro con l’Assessorato alla Mobilità, siamo soddisfatti di questa presa di coscienza sulle problematiche del Tva. Mi auguro che questa maggiore disponibilità al dialogo si possa anche avere sulla questione della Ztl». 

Una posizione analoga viene da Massimo Bertoni, presidente di Federmoda: «Credo che Gualtieri abbia dimostrato molto sano pragmatismo: il progetto ha molte criticità, alcune davvero pesanti. Arrivare finalmente, dopo mesi di una campagna di cui dobbiamo ringraziare Il Messaggero per averle evidenziate e approfondite, a far comprendere ai vertici del Comune che è necessario fermarsi e studiare mi pare un grande successo. Poi vedremo se davvero questo progetto vedrà la luce o se, come leggo da più parti politiche, quello di ieri è stato solo un gran bel funerale. A questo punto, però, mi auguro che il Comune apra finalmente all’idea di investire questi soldi per la mobilità sui bus elettrici. Così come spero che finalmente ci possa essere una revisione degli orari della Ztl».

I RESIDENTI

Anche per Viviana Di Capua, presidente dell’Associazione abitanti residenti nel Centro Storico, la notizia della posticipazione della Tva almeno fino a dopo il Giubileo è «un sospiro di sollievo. O forse mezzo, visto che ancora non è stata del tutto abbandonata come idea. Noi che nel centro abitiamo, ci rendiamo conto di una serie di problemi che forse dall’esterno sembrano non essere percepiti. Ad esempio: abbiamo una qualità delle pavimentazioni stradali terribile. Buche, avvallamenti, marciapiedi disconnessi. Il rischio di quelle belle passeggiate che spesso i politici citano come esempi del virtuoso centro storico chiuso alle auto sono un rischio per noi. Allora, io non so se è possibile, ma vorrei chiedere al Sindaco di dedicare maggiore cura e attenzione a questi problemi: a piazza Pia, quando saranno finiti i lavori e sarà pure tutto splendido, io ci voglio arrivare. Ma sana. Abbiamo bisogno di maggior decoro, di pulizia, di rifare le strade e la segnaletica. Anche in vista del Giubileo. Vale per il centro ma vale per la periferia. Non ce ne facciamo niente dei mega progetti, per giunta sbagliati per il centro, se poi sono semplicemente sconnessi dal resto della città».

«Penso che sia una scelta saggia: il progetto del Tva così come era stato presentato aveva problemi enormi per il centro, i palazzi storici, le chiese rinascimentali, le aree archeologiche, la Torre delle Milizie e le Mura Serviane», chiosa lo storico e divulgatore Umberto Broccoli. 

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