FINTE ASSEMBLEE
Gli ultimi a muoversi sono stati i ragazzi del Tasso. Un'occupazione decisa dalla solita sparuta minoranza che, nel corso di una pseudo-assemblea, ha arbitrariamente scelto di interrompere le lezioni. Sostituendole con incontri e cineforum, che però non hanno trovato il favore della stragrande maggioranza degli alunni. I quali caso unico nella storia del movimento studentesco hanno addirittura organizzato un flashmob per protestare contro un'occupazione considerata solo una perdita di tempo. E che, vista la scarsa adesione, si è chiusa ieri, dopo appena 4 giorni. Con i ragazzi che sono usciti alla spicciolata dalla scuola, intonando cori, ma consapevoli di non essere riusciti a fare breccia tra i compagni. Scenario analogo aveva caratterizzato anche le proteste del Mamiani, il primo a muoversi e, al tempo stesso, a dover prendere atto della debolezza e dello scarso potere persuasivo delle motivazioni degli under 19 (tra questi il figlio del vice-sindaco, Luca Bergamo). Anche dopo che la presidenza ha reagito con fermezza al blitz che ha determinato lo stop ai corsi, sospendendo 200 liceali, il sit-in organizzato contro il provvedimento si è tradotto in un clamoroso fallimento.
Al Virgilio, il secondo liceo a essere occupato, domenica 28, è dovuta intervenire la polizia (trovando accampate appena 71 persone). Non prima che gli studenti danneggiassero impianto anti-incendio, bagni e le linee telefoniche. In questo caso, l'inventario dei danni è ancora in corso, ma una prima stima si aggirava intorno ai 60mila euro. «Una protesta inutile», avevano tuonato i genitori, solitamente inclini a sostenere a prescindere le ragioni dei figli, fino a difenderli persino nelle situazioni più estreme. Nei licei Socrate e Pilo Albertelli, il movimento, a parte i soliti pranzi sociali e partite a ping pong, ha convinto poche decine di giovani a sostenerli, tanto che le lezioni sono riprese in tempi brevissimi (intanto, nel primo liceo, alla Garbatella, sono stati registrati danni per 20mila euro). Il record di durata, in negativo, è del Righi: 48 ore scarse di occupazione. Quando, dopo aver lanciato invano numerosi appelli social («calate, ci serve una mano»), gli aspiranti rivoluzionari si son resi conto che i loro colleghi preferivano le lezioni tradizionali alla porchetta e al vino in classe, hanno levato sacchi e pelo e hashish. Al Colonna, a Campo de' Fiori, qualche giorno fa, poche decine di ragazzi hanno tentato invano la presa dell'istituto: ma il blitz è fallito. «La mobilitazione continua», dicevano ieri i capibastone dell'occupazione-flop al Tasso. Ma nessuno sembrava più esserne convinto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA