Occupato il liceo Mamiani: parte l'ottobre caldo delle scuole

Mamiani occupato
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Martedì 23 Ottobre 2018, 17:11 - Ultimo aggiornamento: 17:21
Il collettivo degli studenti del liceo Mamiani lancia la sua prima protesta di questo anno scolastico e occupa lo storico liceo di viale delle Milizie. Martedì pomeriggio un gruppo di ragazzi è entrato nella scuola e si è barricato all'interno, chiudendo le entrate. E' il primo passo di quell che potrebbe  essere l'ottobre caldo nelle scuole di Roma. Domani è prevista un'assembla degli studenti del Virgilio, anche se nell'istituto di via Giulia, a oggi, non è stata ancora trovata un'intesa, tra i ragazzi, sui modi e i tempi della prossima occupazione.



Dicono di essere «orfani di un sogno» e di volerlo ricostruire. E promettono una nuova stagione di occupazioni «pulite» contro il razzismo, la demagogia e «chi pensa di comprarci continuando a tagliare il futuro». È un manifesto politico il comunicato con il quale gli studenti annunciano l'occupazione decisa «non contro la Preside e il corpo docenti» ma per lanciare un «appello allo Stato, ai cittadini e soprattutto a noi studenti che da anni chiediamo un cambiamento nella politica italiana». «Siamo convinti che la chiusura dei porti sia l'emblema di una linea politica superficiale, incapace di analizzare la realtà e comprendere le sfide del futuro -spiegano gli studenti - In quanto giovani e in quanto cittadini ci sentiamo abbandonati da una »sinistra« che ha lasciato che l'istruzione pubblica fosse svenduta, con tagli alle scuole che ormai cadono a pezzi e creando un divario incolmabile tra centro e periferie.
Una »sinistra« che ha entusiasticamente avviato un processo di precarizzazione del lavoro, privandoci di ogni prospettiva futura e che ha permesso che si diffondesse una politica di odio e paura contro i bersagli sbagliati». Da qui il rifiuto del «razzismo, maggiori poteri alle forze dell'ordine, gli sgomberi, un sistema di assistenzialismo che non cancella la povertá». Gli studenti del Mamiani annunciano «un manifesto comune con le altre scuole romane: siamo orfani di un sogno e siamo pronti a costruirlo».
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