Presta 5mila euro a coppia indebitatata, ma dopo poco ne rivuole 8mila

Tribunale
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Giovedì 18 Febbraio 2021, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Presta cinquemila euro a coppia di fidanzati indebitati, ma dopo 10 giorni ne rivuole 8mila. Al via il processo per usura a carico di un sessantenne della Tuscia che poco prima del lockdown di marzo scorso avrebbe fatto finta di aiutare due ragazzi finiti nei guai. Il debito della coppia di ventenni, secondo i carabinieri della Compagnia di Tuscania che hanno avviato le indagini, sarebbe stato originato dallo spaccio. Diversa la versione della ragazza, assistita dall'avvocato Domenico Gorziglia e costituita parte civile nel processo. 

«Stavo chiudendo la mia attività commerciale - ha spiegato la ragazza in aula - e non volevo lasciare debiti. Il mio ex fidanzato mi disse che conosceva qualcuno che poteva aiutarci e lo ha chiamato. Ci siamo incontrati nel negozio e lui è venuto con 5mila euro in contanti. Banconote di grosso taglio, c’erano anche pezzi da 500 euro. CI disse che entro dieci giorni avremmo dovuto dargli 6.500 euro e fece con il mio ex una scrittura privata in cui quei soldi sarebbero stati per l’acquisto della Golf».

Peccato che la macchina non era a nome del ragazzo. I due non riescono a rientrare subito dei debiti e l’uomo inizia a essere molto pressante. «Ogni giorno che passava il debito aumentava - ha detto ancora la vittima - chiedeva 8mila euro. E ci minacciava. Mandava sul mio cellulari motivetti sonori in cui diceva che mi avrebbe trovato».
La donna si spaventa e chiede aiuto ai carabinieri. I militari agiscono su due binari e arrivano a un duplice arresto. A finire in manette non è solo il sessantenne, ma anche l’allora fidanzato della vittima.

Il primo per usura e il secondo per spaccio. «Dalle indagini – spiegarono i carabinieri il giorno dell’arresto -, è emerso che per avere soldi per la sua attività di spaccio, il giovane aveva chiesto un prestito all’usuraio di 5mila euro, e non riuscendo a rientrare del debito avrebbe dovuto restituire 8mila, cosa che sarebbe avvenuta versando a garanzia due assegni di 4mila euro, peraltro, sottratti fraudolentemente alla madre».

Il ragazzo 25enne in questione ieri non è stato ascoltato perché ristretto ai domiciliari per altra causa. Sarebbe infatti uno degli indagati per la rapina all’ufficio postale di Canino.

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