La svolta telematica nei processi passa per la Procura di Viterbo. Ieri mattina tra i corridoi del secondo piano del Tribunale è arrivato il sottosegretario alla Giustizia Franco Paolo Sisto. Una visita programmata non solo per guardare da vicino l’organizzazione degli uffici della Procura ma anche per verificare il funzionamento del processo telematico e le buone pratiche messe in atto a Viterbo.
Col sottosegretario sono arrivati anche il senatore Francesco Battistoni, la segretaria della Procura Generale Emma D’Ortona, il vice capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria Lorenzo Del Giudice, il presidente facente funzioni del Tribunale Eugenio Maria Turco, il presidente dell’ordine degli avvocati di Viterbo Stefano Brenciaglia, della Camera penale Roberto Alabiso, di Aiga Angelo Poli e Luigi Sini delegato dell’organismo congressuale forense. A fare gli onori di casa il procuratore capo Auriemma.
«C’è grande soddisfazione - ha affermato- per la visita del sottosegretario che è venuto a verificare lo stato di un ufficio che noi riteniamo, sotto il profilo del processo telematico e non solo, di ottima organizzazione». Il sottosegretario dopo aver ascoltato i sostituti procuratori, ha incontrato tutti i dipendi e al termine della visita si è intrattenuto con gli avvocati del foro di Viterbo.
«Il fattore a cui do molto valore - ha spiegato il sottosegretario alla fine del tour degli uffici della Procura - è la qualità dei rapporti umani, costituiscono il tessuto connettivo su cui si innestano i buoni servizi nella pubblica amministrazione, insieme ovviamente alla competenza.
Il processo telematico rappresenta, in questo momento, la svolta a cui tutte le Procure devono ambire. «Ma sia ben chiaro - ha concluso Sisto- lasciando ferma il principio dell’oralità per la fase del dibattimento. Da del parte del ministero e della stessa ministra Cartabia questi giri sul territorio servono non solo per dimostrare vicinanza ma anche per imparare. I grandi campioni nel calcio nascono nei campi di provincia, ecco noi cerchiamo i grandi campioni nella giustizia per avere nazionale vincente per apportare le grandi riforme strutturali, che ci chiede l’Europa. Dobbiamo realizzarle per non perdere fondi del Recovery».