Violenze in famiglia, anche i figli piccoli chiamati come testi

Violenze in famiglia, anche i figli piccoli chiamati come testi
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Sabato 14 Settembre 2019, 10:53
Chiude la moglie nel cassettone del divano, anche i figli piccoli testimoni nel processo. Ieri mattina, davanti al giudice Gaetano Mautone del Tribunale di Viterbo, è iniziato il processo a Giovanni Biosa, quarantenne viterbese già conosciuto alle forze dell'ordine e accusato di maltrattamenti sulla moglie. Maltrattamenti pesanti e violenti andati avanti per più di dieci anni. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Mobile che a marzo scorso lo hanno arrestato, spesso sotto l'effetto dell'alcool, in diverse occasioni avrebbe legato la donna con del nastro adesivo mani e piedi e, dopo averla imbavagliata, l'avrebbe rinchiusa all'interno del cassettone del divano per molte ore. In un'altra occasione invece le avrebbe infilzato le labbra con delle spille da balia, per non farla parlare. Tutto questo davanti ai due figli, una bimba di 7 e un bambino di 11 anni. Sevizie e umiliazioni pesanti che sarebbero accadute puntuali ogni volta che l'uomo usciva dal carcere o si trovava ai domiciliari. Uno scenario familiare drammatico che ha portato gli inquirenti ad allontanare immediatamente madre e figli dall'uomo. L'avvocato Remigio Sicilia, che difende l'imputato, ieri mattina durante l'ammissione prove ha chiesto che durante l'esame testimoniale dei figli piccoli intervenga anche uno psicologo per evitare falsi ricordi. Il giudice si è riservato. Una riserva che sarà sciolta alla prossima udienza quando tutti i testimoni della difesa saranno chiamati a raccontare cosa accadeva in quella casa. La prima sarà la moglie che dopo più di dieci anni di soprusi ha avuto il coraggio di raccontare tutto. Agli atti anche tutti i certificati medici del pronto soccorso di Viterbo. Che attesterebbero tutte le violenze subite negli anni. Prossima udienza il 5 novembre.
 
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