Lavori infiniti su via Cairoli, la rabbia dei commercianti: «Quante prese in giro per i ritardi»

Via Cairoli ancora bloccata a metà
di Federica Lupino
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Mercoledì 21 Febbraio 2018, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 18:46
Via Cairoli a Viterbo è monca. Lavori terminati, ma lo sbocco su piazza dei Caduti resta lontano. «Ci hanno detto che bisogna attendere la segnaletica. Ma non lo sapevano da prima che sarebbe servita?», masticano amaro i negozianti dell'ultimo tratto. Anche se, a ben vedere, la chiusura di quei 50 metri non dipenderebbe tanto dalle indicazioni mancanti, ma dal fatto che la pavimentazione, una volta ultimata, ha bisogno di una ventina di giorni di posa per consolidarsi. Lo aveva già chiarito la ditta Edilwal al Comune per le precedenti tranche di lavori. E così sarà anche per l'ultima parte.

Qui sabato scorso il cantiere è stato tolto, quindi l'apertura dovrebbe avvenire intorno al 10 marzo.
E intanto i negozianti continuano a subirne i disagi. «Sono davvero infastidito perché ormai dice Saul Pallotta della tabaccheria - siamo alle comiche. La scusa per il ritardo nel riaprire l'ultimo tratto è la preparazione della segnaletica. Faccio notare che la consegna dei lavori da appalto era per il 5 gennaio. Siamo a quasi due mesi in più». Al Comune chiede: «È normale per le nostre attività? Dobbiamo forse aspettare una nuova gara anche per la segnaletica? E nel frattempo come le paghiamo le spese? Si riapra subito, perché da otto mesi siamo messi così».
Anche da La Padula e Mecarini auspicano che il traffico venga riaperto al più presto. «Dobbiamo dire - affermano i titolari - che i lavori andavano fatti e che sono stati eseguiti, almeno sembra, bene. Certo, otto mesi di tempo per sistemare poco più di 200 metri sono troppi. Due o tre sarebbero stati sufficienti«. Qui gli affari hanno risentito della chiusura soprattutto negli ultimi due mesi, con lo stop alle auto di via Bianchi. Ma il loro ragionamento va oltre: «Via Cairoli è solo la goccia. Il centro - accusano - è abbandonato da tempo. Uno dei cavalli di battaglia in campagna elettorale era lo spostamento del mercato del sabato, che resta lì. Qui manca la pulizia delle strade, l'illuminazione è tanto scarsa che dopo il tramonto c'è il coprifuoco: la gente ha paura, con le vie in mano a bande di extracomunitari». Il malumore è tale che nei giorni scorsi gli operatori presenti all'iniziativa del vicesindaco Ciambella erano una decina.
Re.Vi.
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