Qui sabato scorso il cantiere è stato tolto, quindi l'apertura dovrebbe avvenire intorno al 10 marzo.
E intanto i negozianti continuano a subirne i disagi. «Sono davvero infastidito perché ormai dice Saul Pallotta della tabaccheria - siamo alle comiche. La scusa per il ritardo nel riaprire l'ultimo tratto è la preparazione della segnaletica. Faccio notare che la consegna dei lavori da appalto era per il 5 gennaio. Siamo a quasi due mesi in più». Al Comune chiede: «È normale per le nostre attività? Dobbiamo forse aspettare una nuova gara anche per la segnaletica? E nel frattempo come le paghiamo le spese? Si riapra subito, perché da otto mesi siamo messi così».
Anche da La Padula e Mecarini auspicano che il traffico venga riaperto al più presto. «Dobbiamo dire - affermano i titolari - che i lavori andavano fatti e che sono stati eseguiti, almeno sembra, bene. Certo, otto mesi di tempo per sistemare poco più di 200 metri sono troppi. Due o tre sarebbero stati sufficienti«. Qui gli affari hanno risentito della chiusura soprattutto negli ultimi due mesi, con lo stop alle auto di via Bianchi. Ma il loro ragionamento va oltre: «Via Cairoli è solo la goccia. Il centro - accusano - è abbandonato da tempo. Uno dei cavalli di battaglia in campagna elettorale era lo spostamento del mercato del sabato, che resta lì. Qui manca la pulizia delle strade, l'illuminazione è tanto scarsa che dopo il tramonto c'è il coprifuoco: la gente ha paura, con le vie in mano a bande di extracomunitari». Il malumore è tale che nei giorni scorsi gli operatori presenti all'iniziativa del vicesindaco Ciambella erano una decina.
Re.Vi.
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