Scuole, la Cisl denuncia il rischio classi sovraffollate: il record dell'istituto Orioli con 39 alunni

La segretaria della Cisl scuola di Viterbo, Brunella Marconi
2 Minuti di Lettura
Sabato 31 Agosto 2019, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 15:39
Dove niente e dove troppo. L'anno scolastico che sta per iniziare è la rappresentazione plastica di contraddizioni che avranno pesanti ricadute sugli studenti, sulle loro famiglie e sul personale. Si passa, infatti, da un opposto all'altro: a San Lorenzo Nuovo, come denunciato dal sindaco Massimo Bambini, sono state soppresse due classi delle elementari - la prima e la quarta - a causa degli iscritti insufficienti (sette bambini); altrove, si arriva a situazioni di sovraffollamento potenzialmente esplosive.

La denuncia arriva dalla Cisl che ha effettuato una ricognizione nelle scuole del Viterbese e rilevato casi limite come quelli di Acquapendente. Qui, all'interno del Da Vinci, è stata formata una prima superiore con 32 alunni dei quali 3 diversamente abili. Anche a Tuscania, sempre nella secondaria di secondo grado, una classe conta 31 iscritti, tra i quali 2 con difficoltà. E poi c'è la media di Vetralla: alla Scriattoli, 27 ragazzini, comprensivi di due disabili, siederanno nella stessa aula. Ma la maglia nera spetta all'Orioli di Viterbo: qui verrà raggiunto il record di 39 studenti nella stessa classe, dei quali 5 portatori di handicap. Situazioni che non rispettano i limiti previsti dalle circolari ministeriali. Da segnalare anche il caso di Tarquinia: al Cardarelli non verrà attivata la scuola superiore serale perché mancano i professori per farlo. Eppure, le richieste arrivate erano 19.

Il motivo di questo caos? Il sovraffollamento dipende dal fatto che mancano i professori. O meglio: a spasso ce ne sono tanti ma il ministero - lo stesso che detta i limiti di capienza - non mette le scuole nelle condizioni di rispettarli: ha assegnato alla Tuscia un numero di docenti inferiori alle necessità. Come spiega la segretaria della Cisl Scuola, Brunella Marconi, il responsabile dell'ufficio scolastico provinciale ha fatto di tutto perché alla Tuscia venisse riconosciuto lo stesso numero dello scorso anno, che comunque era già sottostimato. E invece ne ha ottenuti due in meno. "Alle scuole - ragiona Marconi - spetta ora il compito ingrato di gestire queste situazioni, sdoppiando le classi ogni volta che c'è personale a disposizione. Di certo, ci saranno difficoltà per i docenti anche dal punto di vista della sicurezza, visto che gli ambienti non sono idonei a contenere tanti alunni". E le ripercussioni sulla didattica saranno inevitabili. Criticità anche per il sostegno: sono stati coperti solo i due terzi dei posti necessari. Dalle scuole sono partite richieste per avere rinforzi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA