Vignanello, Corchiano e Gallese, dove sono state individuate alcune delle aree come probabili siti nazionali per «rifiuti radioattivi a bassa e media attività», non ne vogliono proprio sapere di trasformare le campagne in una pattumiera radioattiva.
Le amministrazioni comunali e le associazioni hanno infatti iniziato a studiare le contromosse. Sono tutti pronti a sostenere la loro contrarietà lunedì alle 11,30 nella riunione organizzata dalla Provincia. Ai tre Comuni è arrivato il sostegno di quello di Civita Castellana, che si è schierato subito dalla loro parte, per la difesa del territorio che fa parte dell'Agro falisco.
«Questi siti, se realizzati, - ha detto il sindaco di Gallese, Danilo Piersanti - si vanno ad aggiungere ad altri fattori di rischio salute quali, ad esempio, la presenza del radon e l'arsenico nelle acque. Inoltre, i nostri territori, ricordiamo ai più, sono a forte vocazione agricola di pregio e biologica; tutte le aree, infatti ricadono nel Biodistretto della via Amerina».
Non è da meno il vice sindaco di Corchiano, Pietro Piergentili: «Stiamo parlando di piccoli Borghi ha fatto osservare - la cui sussistenza si basa sulla produzione e promozione dei propri prodotti locali e nel richiamo del turismo di prossimità e ci chiediamo come le due cose si possono conciliare con siti di stoccaggio nucleare senza stravolgere la loro stessa essenza. Questi potenziali siti sono stati individuati in modo preliminare con procedure standardizzate che secondo noi non hanno valutato appieno la specificità ambientale dei luoghi, ad esempio: i siti individuati sono pressoché confinanti a monumenti naturali e parchi nazionali notoriamente riconosciuti e a zone di sorgenti in uso ad acquedotti dei nostri comuni».
Sulla stessa lunghezza d'onda il primo cittadino di Vignanello, Federico Grattarola: «Mi risulta dice che uno dei siti, pure se ricadente a livello amministrativo in zona sismica 3, quindi considerata molto buona per questo sito di stoccaggio, è incuneata nella zona sismica 2, molto meno idonea.
Anche gli agricoltori bio, che fanno parte dell'associazione Tevere-Falisco, sono pronti a dare battaglia. «Sono oltre dieci anni che stiamo lottando per proteggere questo territorio dice Ovidio Profili da attacchi scellerati per realizzare ogni tipo di discarica. Abbiamo intrapreso un percorso virtuoso e non intendiamo tornare indietro. Lotteremo con il coltello tra i denti; i rifiuti radioattivi se li portino a casa quelli che hanno permesso di realizzare e costruire le centrali nucleari»