Pannelli solari sulle stalle contro il caro bollette, nella Tuscia è corsa agli incentivi statali

Pannelli solari sulle stalle contro il caro bollette, nella Tuscia è corsa agli incentivi statali
di Simone Lupino
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Settembre 2022, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 19:04

Pannelli solari sui tetti di stalle e cascine, boom di richieste da parte delle aziende agricole della provincia. E’ quanto stanno registrando le associazioni di categoria dopo la pubblicazione avvenuta il 23 agosto del bando per gli incentivi all’installazione del fotovoltaico: 1,5 miliardi di fondi Pnrr (misura “Parco Agrisolare”). Per il caricamento delle proposte c’è tempo un mese: dalle ore 12 del 27 settembre fino alle ore 12 del 27 ottobre. Ma intanto è possibile predisporre tutta la documentazione necessaria, in modo da farsi trovare pronti.

“Le agevolazioni verranno concesse sino a esaurimento delle risorse disponibili, quindi bisogna muoversi - spiega Giovanni Pira, presidente Agri Viterbo –. La nostra associazione per il momento sta seguendo 53 pratiche, vuol dire che la domanda è fortissima. Si va dalle aziende zootecniche a quelle che producono cereali. Ci fa molto piacere, perché da sempre sosteniamo che la tecnologia è lo strumento che può aiutare l‘azienda agricola ad abbattere i costi. Ma è anche un dato che ci preoccupa, perché è il segnale della sofferenza che sta vivendo il settore. Ci sono aziende che oggi ricorrono a fidi o prestiti, indebitandosi con le banche, per pagare le bollette”.

"Stiamo ricevendo moltissime manifestazione di interesse - dice Mauro Pacifici, Coldiretti -. Sicuramente i fondi non basteranno per tutti, per questo chiederemo al governo che la misura venga rifinanziata il prima possibile”. Due i benefici, secondo Pacifici: “Il primo è quello di salvaguardare il territorio producendo energia elettrica”.

Secondo l’Ispra è nella provincia di Viterbo che si concentra la metà della superficie agricola occupata da fotovoltaico a terra: sono 958,76 gli ettari di territorio occupato da pannelli solari. “La nostra provincia è bersagliata. Cosi facendo invece salvaguarderemo il terreno che servirà a produrre cibo e la stessa azienda agricola, che solitamente è basata anche su terreni in affitto. Dall’altra parte rediamo più indipendenti le aziende e cerchiamo di abbattere i famosi costi della materia energia che oggi sono ago della bilancia per decidere se andare avanti o meno”.

Di “salasso” parla anche il presidente di Cia Viterbo, Stefano del Gelsomino: “In poco tempo il costo dell’energia è passato da 0,10 kilowatt a 0,56 kilowatt. Rispetto al 2020 addirittura un aumento di 16 volte, allora infatti si pagavano 0,035 euro. E’ evidente che c’è una speculazione in atto. Questi costi si sommano a quello del carburante, ancora altissimo, e ai rincari dei mangimi: +100%. E’ ovvio che poi ne risentano i prezzi al consumo. E' stato detto che quello del latte supererà i 2 euro al litro, credo che non siamo lontani da quella data. Se il governo non interviene con misure urgenti il futuro è nero”. Sul bando “Parco agrisolare” il giudizio è positivo, ma critico: “E’ una misura molto importante. Non ho il dato aggiornato, ma nei primi giorni abbiamo avuto oltre 15 richieste. La logica del provvedimento però è limitata all’autoconsumo. In questo modo si limita la possibilità di installare pannelli solo al fabbisogno energetico dell’azienda”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA