Omicidio delle Saline, ammesse tutte le parti civili

Claudio Cesaris
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Martedì 12 Luglio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 19:43

Omicidio delle Saline, ammesse tutte le parti civili. Ieri mattina prima udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Civitavecchia Francesco Filocamo. Presente in aula Claudio Cesaris, l’ex tecnico di laboratorio di Pavia che il 7 dicembre scorso uccise il professore dell’Università della Tuscia Daria Angoletti con due colpi di pistola. Il gup ha accolto la costituzione di parte civile dei familiari della vittima assistiti dall’avvocato Rodolfo Bentivoglio, della ricercatrice Unitus di cui l’assassino si era invaghito, e del Comune di Tarquinia.

«Siamo soddisfatti - ha spiegato l’avvocato Paolo Pirani - che sia stata accolta anche la costituzione del Comune, non era scontato. Il giudice ha ritenuto non peregrina la richiesta, comprendendo che quel terribile omicidio ha causato un danno anche al territorio di Tarquinia. Di immagine ma non solo, visto che il prof Angeletti era un punto di riferimento proprio per il lavoro da ricercatore che svolgeva sul territorio».

La ricercatrice Unitus si è costituita parte civile per il reato di stalking e per l’omicidio, visto che da questa vicenda ha avuto un danno di immagine rilevante. Dovuto anche alle molte fake news girate sul suo conto e sul fatto che avesse una relazione sentimentale con il professore. L’udienza di ieri è stata dedicata anche alle eccezioni preliminari sollevate dalla difesa di Claudio Cesaris.

La prima è quella relativa alla richiesta di abbreviato.

Gli avvocati Michele Passione e Alessandro De Federicis hanno chiesto il rito alternativo che consente lo sconto di un terzo di pena sollevando la illegittimità costituzionale. La decisione di chiederlo nonostante la nuova norma non consente più di ricorrere a riti alternativi sarebbe stata presentata in quanto potrebbe consentire, in fase di dibattimento, di ottenere comunque lo sconto. Sempre che decada, durante il processo, una delle due aggravanti al momento contestate a Cesaris. Tecnicismi giuridici necessari, insomma.

La seconda eccezione presentata dalla difesa riguarda quella relativa all’aggravante dei futili motivi. Per la difesa l’aggravante non sarebbe calzante e nel capo di imputazione troppo generica, visto che secondo l’accusa Cesaris avrebbe agito mosso da gelosia. E la gelosia non rientra nei futili motivi. Il gup del Tribunale di Civitavecchia si è riservato su entrambe le questioni. La decisione solo il 23 settembre. L’ex tecnico di laboratorio al momento risulta indagato di omicidio premeditato aggravato da futili motivi, stalking nei confronti della ricercatrice e porto abusivo di armi.

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