Nepi, nasce un Manifesto sulle proposte della coltivazione della nocciola. Iniziativa del Bio distretto.

Nepi, nasce un Manifesto sulle proposte della coltivazione della nocciola. Iniziativa del Bio distretto.
di Ugo Baldi
3 Minuti di Lettura
Martedì 24 Gennaio 2023, 13:12

Superare la monocultura, diversificare la produzione, valorizzare il territorio. Su questi tre concetti si basato e svolto a Nepi un confronto tra tutti gli attori presenti nel Bio Distretto della via Amerina. «La  nocciola è una straordinaria ricchezza, un valore aggiunto, ma rischia di essere o già è un grande problema», è stato ribadito dagli intevenuti.  

«La nocciola - ha detto il presidente del Biodistretto, Famiano Crucianelli - è un bene importante, ma per interessi particolari, per scarso coraggio imprenditoriale e perché prevale la logica della quantità e del produttivismo non dà tutto quello che potrebbe dare al nostro territorio. Bisogna cambiare e cambiare radicalmente».

Le proposte. La redditività per ettaro non si deve ottenere con la massimizzazione della produzione, bensì nella massimizzazione della valorizzazione dei prodotti e nell’uso di un sistema di produzione sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Nuove forme di organizzazione fra i diversi attori del sistema alimentare locale, ovvero i soggetti della produzione, trasformazione e commercializzazione. La soluzione di quei problemi di inquinamento chimico che la coltivazione intensiva e la monocultura causano al suolo, all’acqua e all’aria, più in generale alla biodiversità della natura e alla salute dei cittadini.

«Sono queste le premesse di un Manifesto - ha detto sempre Crucianelli - che intendiamo lanciare con questa conferenza e con il quale indichiamo 10 punti perché si possa arrivare ad un’economia della nocciola sostenibile che ha come obiettivo il superamento della monocultura, la diversificazione del prodotto e la valorizzazione del territorio».

Questi gli indirizzi.  Obbligo per tutte le produzioni di nocciole il disciplinare di produzione integrata della regione Lazio - Introdurre l’obbligo di sistemi irrigui a controllo - Introduzione della diversificazione ecologica pari al 5% dell’area dei noccioleti - Sostenere una graduale conversione dei modelli agroecologici, sino a raggiungere il 50% di biologico nei prossimi anni - Incoraggiare l’inerbimento permanente del noccioleto - Vietare il glifosate - Realizzare il censimento dei pozzi e favorire una rete di microinvasi - Scoraggiare nuovi impianti dove già esiste la coltivazione intensiva e favorire la diversificazione con attenzione a culture non a forte domande irrigue - Zonizzazione del territorio per inviduare le aree vulnerabili e selezionare le zone vocate per la coricultura - Sostenere il trasferimento di conoscenze tra e verso gli agricoltori.

L’insieme di queste azioni deve essere finanziate dal PSR. E’ necessaria una nuova strategia e proposte che possano garantire reddito agricolo e valore al territorio senza dimenticare i danni che giorno dopo giorno rischiano di prodursi nel nostro territorio.

Per questo è stata programmata la conferenza "Danni all’ambiente e agli ecosistemi e alla salute dei cittadini derivanti dalle monoculture". Secondo Crucianelli, «daremo continuità alla iniziativa perché cessi l’irresponsabile taglio degli ulivi e faremo ogni iniziativa necessaria per evitare che centomila tonnellate di scorie radioattive arrivino nel nostro territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA