Mamma denuncia il figlio 16enne che si droga e porta a processo lo spacciatore

Polizia
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Mercoledì 3 Febbraio 2021, 07:05

Mamma denuncia il figlio 16enne che si droga e porta a processo lo spacciatore.

E’ iniziato ieri mattina davanti al collegio del Tribunale di Viterbo il procedimento a carico di un ragazzo tunisino accusato di spaccio a minori.

Ad aiutare la polizia a identificare l’uomo sarebbe stato proprio l’aiuto fornito da una donna, disperata per il figlio.

«Il 23 marzo del 2018 - ha spiegato un agente della polizia - è arrivata da noi una signora chiedendo aiuto per il figlio. 

Il ragazzo, allora 16enne, aveva un debito di 800 euro con lo spacciatore da cui si riforniva e non sapeva come uscirne. 

Abbiamo organizzato una consegna di soldi controllata al parcheggio del Sacrario per prenderlo. Doveva andare col figlio che però non sapeva nulla della nostra operazione».

L’operazione però salta, il ragazzo consegna i soldi e scappa nei vicoli. 

«Quel giorno non abbiamo scoperto lo spacciatore ma abbiamo convocato il ragazzo nei nostri uffici. Era molto arrabbiato con la madre, ma alla fine ci ha fatto vedere le foto dello spacciatore sui social. E grazie a quelle foto siamo risaliti all’identità».

A raccontare la vicenda anche il ragazzo e la madre.

«Io sono stato incastrato - ha spiegato il figlio - e non mi ricordo nulla.

Avevo 16 anni e mi facevo di Xanax e marijuana. Ricordo solo di aver consegnato i soldi a un’altra persona però sapevo che erano per quello spacciatore. Avevo paura perché dovevo saldare il debito, mi avevano detto che se non pagavo mi avrebbero menato. Ripeto non so chi era di preciso lo spacciatore, io andavo sempre a comprare la droga al Sacrario e ce ne erano diversi».

Il ragazzo per molto tempo è stato arrabbiato con la madre che oltre a chiedere aiuto alla polizia avrebbe denunciato il figlio anche ai carabinieri, pur di farlo smettere.

«L’ho portato ovunque per farlo disintossicare - ha affermato la madre - è stato un percorso lungo e ancora ho paura delle ricadute. Ma in quel momento non sapevo davvero più che fare. Lui ce l’ha ancora con me perché dice che una madre non denuncia un figlio. Ma io dovevo aiutarlo a uscirne. E ho fatto tutto il possibile. Quando aveva il debito era preoccupato e impaurito e ho pensato alla polizia per far finire tutta la storia».

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