Immigrazione e integrazione: finanziato il progetto di Unitus

Rettorato di S.Maria in Gradi: chiostro rinascimentale
di Carlo Maria Ponzi
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Mercoledì 26 Agosto 2020, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 21:11
«Da Bruxelles, un’altra buona notizia per l’Università della Tuscia, destinataria di un finanziamento di 100 mila euro, assegnato sulla base di un bando Jean Monnet al quale hanno partecipato oltre 1.400 università europee».

L’annuncio del rettore Stefano Ubertini si riferisce al progetto, elaborato da un gruppo di studiosi coordinati da Mario Savino, presidente del corso di laurea in Giurisprudenza di Unitus, che  prevede la creazione di un Centro di eccellenza per l’analisi dei problemi legati all’integrazione degli immigrati.
 
Nel prossimo triennio, il Centro, denominato IntoME (Integration of Migrants in Europe), studierà in particolare i processi che riguardano l’inclusione di migranti e richiedenti asilo nei diversi contesti lavorativi, sociali e urbani con i quali vengono a contatto in Italia e in altri Paesi europei. Nell’ambito del progetto saranno realizzate, anche a beneficio di studenti e organizzazioni della società civile, molteplici iniziative didattiche, scientifiche e divulgative, che porteranno a Viterbo studiosi provenienti da atenei e istituti di ricerca italiani e stranieri.
 
«Si tratta - sottolinea il professor Savino, docente di Diritto amministrativo - di un risultato molto importante. Da un lato conferma il dinamismo del gruppo di giuristi della Tuscia e la qualità internazionale delle sue ricerche. Dall’altro offrirà ai nostri studenti e dottorandi l’opportunità di approfondire, in dialogo con i massimi esperti italiani ed europei, temi fondamentali per il futuro della società in cui viviamo».
 
Al rettorato di Santa Maria in Gradi sottolineano che il riconoscimento che arriva da Bruxelles rafforza l’attività già avviata dal dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (Distu) della Tuscia, che due anni fa è stato incluso tra i migliori 15 dipartimenti italiani in area giuridica, ottenendo, per il quinquennio 2018-2022, un cospicuo finanziamento ministeriale. «E’ proprio grazie a quelle risorse – precisa Savino – che lo stesso gruppo di studiosi, ora premiato dalla Commissione Ue, ha fondato l’Accademia di diritto e migrazioni (ADiM), presto divenuta la principale rete accademica del settore in Italia (con oltre 350 studiosi dell’immigrazione coinvolti) e destinata a operare in stretta sinergia con il nuovo Centro di eccellenza europeo della Tuscia».
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