Fabrica di Roma, amici con l'hobby del trekking scoprono una tomba romana

Anna Corsi, funzionario archeologo che ha effettuato il sopralluogo

Fabrica di Roma, amici con l'hobby del trekking scoprono una tomba romana
di Ugo Baldi
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Lunedì 19 Febbraio 2024, 17:00

L'Agro falisco riserva sempre sorprese del passato. È stata individuata nella zona di Falerii Novi (antica Civita Castellana) ora territorio di Fabrica di Roma una tombe di origine romana.

A segnalarla immediatamente alla Soprintendenza sono stati gli escursionisti Sergio Mancini e Pierluigi Capotondi che spesso percorrono quelle zone poco frequentate dagli appassionati di trekking e sono rimasti increduli quando dalla vegetazione è spuntata una sepoltura di circa 2 mila anni

. «Nella zona di Faleri - ha confermato Anna Corsi, funzionario archeologo che ha effettuato il sopralluogo - è stata rinvenuta e segnalata alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l'Etruria meridionale una tomba rupestre di epoca romana imperiale. La tipologia della sepoltura, già ampiamente nota nell'Agro falisco, presenta loculi e nicchie per l'alloggiamento di cinerari. A destare interesse è la conservazione di tracce di affreschi molto parziali, purtroppo difficilmente leggibili, dell'originaria decorazione, lineare, ma anche vegetale e figurata».

La Soprintendenza nei giorni scorsi ha effettuato il sopralluogo e ha iniziato le indagini per approfondire la conoscenza della tomba. «In misura della rarità ha concluso la Corsi - e della preziosità delle evidenze archeologiche, ne saranno valutate le esigenze di tutela, conseguentemente si potrà provvedere alla messa in sicurezza della tomba e ad eseguirne se necessario anche il restauro».

Soddisfatti i due escursionisti, Mancini e Capotondi. «Per noi è stata una bella sorpresa hanno detto -: quando ce la siamo trovata davanti, non ce l'aspettavamo anche perché nessuno poteva immaginare che in quella zona fossero presenti tombe.

Dobbiamo dire grazie alla Soprintendenza per essere intervenuta in maniera celere, aver preso cura di questo bene e aver già pensato come metterlo in sicurezza».

La cautela in questi casi non è mai troppa anche perché poco distanti sono presenti delle necropoli che sono state alterate dagli scavi clandestini. Nel corso degli anni sono state devastate tombe e saccheggiati i corredi funebri. Pertanto è stata scelta la strada dell'accortezza per non pubblicizzare le località esatte del ritrovamento. Non è da escludere che nelle vicinanze vi siano altre camere sepolcrali e pertanto non è detto che una volta analizzate le tombe individuate si potrebbe procedere con una nuova ispezione.

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