Emergenza idrica, la proposta ai sindaci del Viterbese per recuperare acqua: «Spegnete i dearsenificatori»

Rubinetti a secco
di Federica Lupino
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Giovedì 22 Giugno 2017, 18:53 - Ultimo aggiornamento: 19:50

Meglio senza acqua oppure averla, ma con l’arsenico? Emergenza idrica, l’Ato suggerisce ai sindaci una soluzione: bypassare i dearsenificatori. L’ambito territoriale ottimale Lazio Nord ha scritto ai primi cittadini del Viterbese (e a due della provincia di Roma che sono di sua competenza) per offrire un’alternativa al razionamento dell’acqua: spegnere i dearsenificatori., perché comportano una perdita idrica del 20-30%). Al momento, solo Mazzano Romano ha scelto questa strada, il che ha comportato l’emissione di un’ordinanza di non potabilità che limita l’uso dell'acqua: vietato cucinarci o utilizzarla per l’igiene personale. Inoltre, va garantita una fonte di approvvigionamento potabile: autocisterne o fontanelle. Per ora, nessun Comune nella Tuscia ha aderito: Monterosi, dove l’acqua già arriva con le autobotti, non può farlo essendo sprovvista di dearsenificatore.

Talete ha ricordato che i paesi attualmente più in difficoltà in provincia, oltre a Monterosi, sono Nepi, Castel Sant’Elia e Faleria dove, soprattutto la sera, l’acqua ai piano alti già non arriva più. Nel resto della Tuscia, si è al limite con un abbassamento delle falde del 30%: la società ha, quindi, raccomandato a tutti i sindaci di emettere le ordinanze contro gli sprechi idrici e di farle rispettare. A ieri pomeriggio, solo una manciata di sindaci (tra quelli in Talete) lo hanno fatto: Carbognano, Capranica, Nepi, Blera, Acquapendente, Canepina, Piansano, Vetralla, Civita Castellana. Viterbo? Ancora niente, anzi si continua ad annaffiare il verde pubblico.

Conferma le difficoltà Pietro Soldatelli, primo cittadino di Nepi: “Oggi sono un centinaio le famiglie in sofferenza tra le 18 e le 22. Abbiamo emesso il provvedimento e chiuso le centraline pubbliche dell’irrigazione. Torneremo a modificare l’ordinanza, vietando anche i giochi d’acqua e il riempimento di piscine. Abbiamo anche chiesto ai privati – spiega – di poterci agganciare ai loro pozzi quando quelli pubblici non saranno sufficienti”. I vigili nei prossimi giorni controlleranno il territorio a tappeto, pronti a sanzionare i trasgressori.

Che la situazione sia molto rischiosa lo ha capito anche il sindaco di Lubriano, che sui social ammonisce: “Da diversi giorni – denuncia Valentino Gasparri - si sta verificando un consumo abnorme di acqua dell'acquedotto comunale. Giovedì siamo arrivati a 725 metri cubi con un consumo per abitante di oltre 8 quintali. La media provinciale è di circa 3 quintali pro-capite. E si vedono prati verdi nei giardini di abitazioni sprovviste di pozzi per l’irrigazione”. Anche lui promette sanzioni per chi sgarra.

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