Consiglio deserto, la sindaca mette l'elmetto: «L'opposizione non ama Viterbo. I 5 milioni per le strade? Non esistono»

Consiglio deserto, la sindaca mette l'elmetto: «L'opposizione non ama Viterbo. I 5 milioni per le strade? Non esistono»
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 7 Dicembre 2022, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 11:30

Con l’elmetto in trincea. La sindaca Chiara Frontini, appena saltata la quadrupla seduta straordinaria, mette a sedere assessori e consiglieri - «senza rispondere all’appello, per non prendere i gettoni di presenza - e tira fuori le slide, insieme a qualche scheletro dall’armadio. Come i 5 milioni di asfaltatura delle strade, «che non esistono, sono una bugia», sostiene.

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Al contrattacco, con una premessa. «Questa opposizione - dice - non vuole bene a Viterbo. Dopo l’eredità che ci ha lasciato dovrebbe avere la buona creanza di fare proposte costruttive. Noi proponevamo un’alternativa, loro a luglio hanno respinto al mittente la possibilità di accogliere emendamenti. Ha chiesto 9 consigli straordinari, 5 si sono tenuti, 4 temi erano oggi, ma se metti un solo punto all’ordine del giorno non va bene se li accorpi non va bene lo stesso». I cittadini hanno chiesto «di risolvere problemi, non cercare colpe - continua - e noi stiamo cercando di ricucire gli strappi che abbiamo trovano».

Ieri erano pronte 106 slide per rispondere sui punti, ma visto che l’opposizione ha disertato le illustra lo stesso, insieme agli assessori. Sul Pnrr c’erano «errori nei progetti e uffici che non si parlavano, abbiamo trovato tre progetti diversi sullo stesso lotto».

I rifiuti? «Abbiamo detto per anni che il servizio non funziona e il capitolato presenta gli stessi errori del passato, che prima di pubblicare il bando devono essere sanati». Poi lancia la bomba. «Tiriamo fuori un’altra bugia: i 5 milioni per le strade - spiega la sindaca - non esistono. C’è un progetto il cui computo è di 5 milioni e prevede l’asfaltatura di tangenziale, Poggino, la più necessaria, via Baracca, Cassia nord e sud, tangenziale ovest. Avrebbe dovuto rappresentare la base della richiesta di un mutuo del 2023, un mese prima delle elezioni. Diaciamocele le cose come stanno, ci chiedono che fine hanno fatto i 5 milioni. Dove stanno? Li cerchiamo pure noi. Si prenderà un mutuo nel 2023, non necessariamente per le strade che stanno in quel progetto. E’ un’altra bugia da sfatare».

Sul patrimonio mette il carico il vice sindaco Alfonso Antoniozzi. «La politica - commenta - se ne è disinteressata. Il mio assessorato è a disposizione delle associazioni sulla cultura, ma ogni volta che diamo via gli spazi siamo costretti a far firmare che chi li prende si doti di un generatore di corrente, perché i nostri impianti non sono a norma. È drammatico che il Comune non sappia ciò che possiede, ma che non se ne sia preso cura. La situazione è tragica». Chiude Frontini con «l’ultima perla, una lettera trovata per caso in un faldone, dove una società privata comunica che deve 272.829,72 euro, ma il Comune non li ha chiesti. Non è stata mai trasmessa alla ragioneria».

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