Consiglio straordinario, la minoranza si sfila: «Ci mettono il bavaglio, andiamo dal prefetto»

Consiglio straordinario, la minoranza si sfila: «Ci mettono il bavaglio, andiamo dal prefetto»
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 6 Dicembre 2022, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Uno a uno e palla al centro. Se la maggioranza ha disertato il consiglio straordinario sul patrimonio, la minoranza oggi dà forfait su quello ammucchiata su rifiuti, caro energia, Pnrr e immobili comunali. Anzi: andranno da prefetto e sui rifiuti alla Corte dei Conti.

Perché? Mettere tutti gli argomenti in un’unica seduta «è una provocazione - dice Laura Allegrini, capogruppo di Fratelli d’Italia - nella capigruppo sono state fissate solo le date dei consigli, non gli ordini del giorno. Il presidente Chiatti fa riferimento a dei verbali, ma sono solo appunti presi da lei. C’è insensibilità, mancanza di rispetto, incapacità. È un metodo casareccio». «Casa Frontini», la ribattezza il suo omologo del Pd, Alvaro Ricci. «È nostra intenzione non accettare queste “non regole” - continua la meloniana - e quindi non ci presenteremo in consiglio».

Frontini però fa miracoli, come «riuscire a mettere insieme Pd, Lega e Fratelli d’Italia. Dopo la seduta deserta sul patrimonio - continua il dem - avevamo detto che non saremmo andati più alla conferenza dei capigruppo se non ci fosse stato rispetto per l’opposizione, invece di abbassare i toni e due giorni dopo li alzano così. Eppure avevamo preso positivamente l’elezione della presidente Chiatti», «ti sbagliavi», lo riprende Claudio Ubertini, capogruppo dei verdi.

Se sui rifiuti «andremo alla Corte dei Conti», qui si punta al prefetto. «Questa situazione è insostenibile e insopportabile. Nei tempi che riterrà opportuno - continua Ricci - chiederemo di riceverci per rappresentargli questo nostro disagio». Palla a Ubertini: «Questo atteggiamento della maggioranza - spiega – è provocatorio. Non hanno capito che certe sfide non portano da nessuna parte. Finora siamo stati sempre collaborativi, se la loro scelta è questa anche il nostro modo di comportarci cambierà da subito».

Andrea Micci, sempre di casa Lega, sperava «in una figura imparziale e terza, dopo quattro anni con una persona perbene e impeccabile» come Stefano Evangelista. «Non ricordo l’ultimo consiglio sulle interrogazioni - commenta il leghista - che vengono contingentate e bisogna pure prima inviare una mail: stanno tentando di imbavagliarci». Antonella Sberna (FdI) entra sul tema concertazione: «Ne parlano tanto, poi sul Natale è andata a monte, su Santa Rosa pure. La fanno dicendo: questa è la nostra strada, vi va bene? Se qualcuno risponde no, fine della concertazione».

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