Villa Farnesina, così rinasce la Loggia di Galatea: un restauro indaga i "segreti" di Raffaello

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di Laura Larcan, video di Francesco Toiati

Il blu egizio negli occhi della Galatea di Raffaello, il bianco lattiginoso delle grottesche che corrono sulle pareti, i giochi d’ombre dei finti tendaggi illusionistici e le tavolozze di colori delle scene mitologiche, ispirate alle Metamorfosi di Ovidio, che sfilano nelle lunette, proprio sotto la volta del soffitto. Sorprese nelle sorprese. Sono tante le suggestioni che stanno riaffiorando dal cantiere di restauro nella Loggia di Galatea, una delle sale più splendide della Villa Farnesina di Roma, scrigno di storia dell’arte sul Lungotevere. Qui hanno lavorato grandi maestri come Raffaello, Sebastiano del Piombo, Baldassarre Peruzzi, il Sodoma. L’intervento si inserisce in un progetto di restauro più ampio, portato avanti dall’Accademia dei Lincei con l’Istituto centrale per il restauro che ha messo in campo i suoi allievi. «L’obiettivo è valorizzare, studiare e recuperare il più possibile nella sua veste originaria questo scrigno architettonico e pittorico creato all’inizio del ‘500, all’apice del Rinascimento, per volere di Agostino Chigi», spiega Alessandro Zuccari presidente della Commissione Villa Farnesina per l’Accademia dei Lincei. La Villa Farnesina, sede di rappresentanza dell’Accademia dei Lincei, è una fucina di ricerca e studio. Il cantiere, che raccoglie gli allievi dell'Icr guidato da Luigi Ficacci, andrà avanti fino al prossimo autunno. E tante sono le novità che si aspettano gli studiosi. «L'intervento nella Loggia di Galatea punta a consolidare e mettere in sicurezza tutti gli apparati decorativi più delicati, per restituire il più possibile la veste originaria che Agostino Chigi volle dare a questo luogo di delizie, ozio e cultura, grazie al coinvolgimento di questi grandi artisti. Ricordiamoci che qui Agostino Chigi aveva raccolto un vero cenacolo di umanisti», precisa Zuccari. «Il restauro consentirà una migliore leggibilità dell'apparato decorativo, con un recupero dei colori originali delle partiture decorative». L'équipe di restauratrici è al lavoro sulle grottesche che rivestono le paraste che scandiscono le scene lungo le pareti, dividendo le scene di paesaggio seicentesche dalla Galatea di Raffaello, ma anche sui finti tendaggi eseguiti nell'Ottocento. Dagli alti ponteggi si spolverano e puliscono le lunette di Sebastiano del Piombo, proprio sotto il vertiginoso Oroscopo dipinto sulla volta del soffitto.