Falcone, Mattarella: «Forte reazione dello Stato e della società»

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«Sono trascorsi trent'anni da quel terribile 23 maggio allorché la vita della nostra Repubblica sembrò fermarsi come annientata dal dolore e dalla paura. Del tutto al contrario di quanto avevano immaginato gli autori del vile attentato, allo smarrimento iniziale seguì l'immediata reazione delle Istituzioni democratiche. Il dolore e lo sgomento di quei giorni divennero la drammatica occasione per reagire al violento attacco sferrato dalla mafia; a quella ferocia la nostra democrazia si oppose con la forza degli strumenti dello Stato di diritto. Altrettanto significativa fu la risposta della società civile, che non accettò di subire in silenzio quella umiliazione e incoraggiò il lavoro degli investigatori contribuendo alla stagione di rinnovamento. Neanche questo la mafia aveva previsto». Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Palermo in occasione della commemorazione del trentesimo anniversario dell'attentato a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i componenti della scorta.

«Neanche questo -ha proseguito il Capo dello Stato- la mafia aveva preventivato. Come non aveva previsto il movimento culturale che, a partire da quei giorni, ha animato il Paese, trasformando questa dolorosa ricorrenza in un'occasione di continua crescita per promuovere nuove forme di cittadinanza attiva».

«Per questo vorrei ringraziare, in particolare, Maria Falcone, che -con la fondazione da lei presieduta- si adopera affinché la memoria di Giovanni Falcone e del suo sacrificio non sollecitino soltanto un ricordo ma contribuiscano -ha concluso Mattarella- ad alimentare l'impegno per l'affermazione dello Stato di diritto anzitutto nella società civile».