Governo Ecuador lancia dura offensiva contro le bande crininali

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Con migliaia di militari dispiegati in tutto l'Ecuador, il governo di Quito ha proseguito la sua offensiva pesante contro le bande criminali legate al traffico di droga che da quattro giorni terrorizzano il Paese e tengono ancora in ostaggio quasi 180 agenti penitenziari. Con oltre 22.400 soldati dispiegati, pattugliamenti terrestri, aerei e marittimi, perquisizioni e operazioni a tutto campo nelle carceri, il governo del nuovo presidente Daniel Noboa non sembra disposto a cedere ai tentativi di intimidazione delle bande criminali. "Volevano diffondere la paura, ma hanno scatenato la nostra rabbia. Pensavano di sottomettere un intero Paese e hanno dimenticato che le forze armate sono addestrate per la guerra", ha avvertito il ministro della Difesa Gian Carlo Loffredo sui social network. Malgrado la timida ripresa delle attività nelle principali città del Paese, molti negozi restano chiusi, i trasporti pubblici funzionano a rilento, le università e le scuole tengono corsi virtuali e il telelavoro è praticamente la norma. L'offensiva dei narcos ha mostrato il suo volto peggiore martedì, quando uomini incappucciati e armati di pistole e granate hanno fatto irruzione in un canale televisivo pubblico a Guayaquil, un importante porto nel sud-ovest del Paese, prendendo in ostaggio i giornalisti e ferendo due dipendenti. Le immagini dello spettacolare assalto, trasmesse in tutto il mondo, hanno seminato il panico in città.

Le trasmissioni dell'emittente televisiva pubblica TC sono riprese.