Vaticano, altro scandalo finanziario irrita il Papa: svaniti 10 milioni di dollari investiti in un fondo di private equity

Bergoglio vuole capire come siano potuti sparire oltre dieci milioni di dollari provenienti dai fedeli americani

Vaticano, altro scandalo finanziario irrita il Papa: svaniti 10 milioni di dollari investiti in un fondo di private equity
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 18:34 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 18:31

Città del Vaticano – Un maxi investimento evidentemente sbagliato (in un fondo di finanza ad impatto sociale) è finito sotto la lente del Vaticano. Il Papa stavolta vuole capire come siano potuti sparire oltre dieci milioni di dollari provenienti dai fedeli americani che sarebbero dovuti servire a comprare e ristrutturare un ex monastero situato sul Gianicolo e trasformarlo in un ostello da destinare alle suore straniere, studentesse nelle università pontificie.

Ad oggi quella grande struttura religiosa situata a Monteverde Vecchio (che un tempo ha nascosto anche decine di ebrei salvandoli dalla deportazione) dopo due anni è ancora chiusa e inagibile mentre sono partiti accertamenti a 360 gradi sui passaggi di denaro decisi dalla filiale americana della Pontifica Opera Missionaria (struttura legata a Propaganda Fide). La storia piuttosto complicata che si snoda tra Roma e New York è stata denunciata dalla Associated Press che ha tracciato ogni fase di quest'ennesimo scandalo. Una cattiva gestione del denaro o una mancanza di controllo? 

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La somma intera raccolta dai benefattori secondo l'Ap ammonterebbe in tutto a 17 milioni di dollari, parte dei quali - oltre 10 milioni - furono trasferiti dalle Pontificie opere missionarie negli Usa (TPMS-US) a una società no-profit con sede a New York, chiamata Missio Corporation e al suo fondo di private equity, entrambi fondati da un prete americano, don Andrew Small che tra l'altro ricopriva il ruolo di direttore nazionale di TPMS-US.

Il suo fondo di finanza ad impatto, come ha spiegato lo stesso sacerdote, raccoglieva capitali da destinare a progetti sociali in Africa, concedendo prestiti a basso interesse per iniziative agricole gestite dalle chiese locali. L'impegno finanziario richiesto era di un minimo di 10 anni. 

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Dal punto di vista legale tutto sembra perfettamente in ordine tuttavia il nuovo board delle Pontifice Opere Missionarie americane, che nel frattempo è cambiato (con l'uscita di don Small dal cda) ha dovuto prendere atto del buco generato da questo investimento, cancellando di fatto 10,2 milioni di dollari e derubricandoli a bilancio come perdita perché, hanno spiegato, «non esiste una tempistica né tantomeno una garanzia del ritorno dell'investimento fatto». 

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La domanda sulla quale in Vaticano e all'interno della Chiesa negli Usa si stanno arrovellando è come sia stato possibile decidere di trasferire nel 2021, poco tempo prima che don Small lasciasse l'incarico, una somma del genere e impegnarla in un fondo di finanza ad impatto probabilmente privo di analisi adeguate. Il nuovo cda ha nel frattempo varato un nuovo regolamento, un nuovo statuto, nuovi criteri per valutare i prossimi investimenti senza poter fare nulla per riavere indietro quella cifra.

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Small ha dato la sua versione dei fatti dicendo che i trasferimenti al suo fondo erano stati approvati, che si trattava di un investimento nell'interesse della Chiesa e, a tal proposito, ha fornito lettere di vescovi e suore che in Africa ne hanno beneficiato con prestiti a basso interesse. Inoltre avrebbe anche le lettere di due cardinali che esprimono interesse per le sue iniziative di social impact investiment. Anche se quello che si è prodotto, al termine di questo cammino finanziario, è la riduzione di un quarto del valore dell'investimento. 

«La Santa Sede è al corrente della situazione e sta attualmente esaminando i dettagli degli eventi», ha dichiarato il portavoce vaticano Matteo Bruni. Purtroppo far tornare indietro i soldi dispersi in mille rivoli e in attesa che generino un interesse in tempi impossibili da preventivare è impraticabile, così come non sono nemmeno immaginabili eventuali contenziosi tra il fondo di private equity con TPMS-US. Semplicemente il progetto sembra non avere funzionato. Le performance del fondo non erano certe benchè don Small abbia affermato che tutti all'interno del cda erano a conoscenza che l'impegno minimo per il ritorno del capitale investito era di 10 anni minimo. 

La perdita generata alle Pontifice Opere Missionarie (che dipendono da Propaganda Fide) è l'ultimo grattacapo per la Santa Sede, che da decenni è alle prese con casi di investimenti in perdita, metodi contabili opachi, bilanci sgangherati e conflitti di interesse, al punto da avere minato la sua reputazione finanziaria.

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