Scala di Milano, Svolta green ispirata alla Laudato Sì: niente più spartiti di carta ma solo tablet sul podio

Scala di Milano, Svolta green ispirata alla Laudato Sì: niente più spartiti di carta ma solo tablet sul podio
di Franca Giansoldati
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Lunedì 21 Febbraio 2022, 17:59

Città del Vaticano – La Scala di Milano diventa green. Niente più spartiti cartacei, ma solo tablet. Bandito l'uso della carta, un elemento non indifferente per l'ambiente, visto che in un anno nel teatro lirico più famoso d'Italia si consumano oltre 10 tonnellate di carta ogni anno, pari a 150 alberi. Per evitare di contribuire al disboscamento e per non gravare sulla produzione di C02 il Sovrintendente, Dominique Meyer, già direttore dell’Opera di Losanna, del Théatre des Champs-Élysées di Parigi e della Wiener Staatoper sta facendo digitalizzare tutte le fasi del lavoro interno, compreso la digitalizzazione degli spartiti dei musicisti dell'orchestra, così come gli spartiti che un tempo venivano inviati nel mondo in forma cartacea agli artisti invitati. «Molti artisti hanno già iniziato a studiare le loro parti sul tablet. Da alcuni mesi anche sul palcoscenico i maestri hanno cominciato a usare il tablet. Questo strumento presenta indiscutibili vantaggi: ad esempio, registi e direttori d’orchestra possono inserire agevolmente le loro indicazioni che diventano subito disponibili per tutti. Ciò evita sia la proliferazione di copie cartacee sia il rischio di fare errori».

Cosa cambia

Meyer spiega nel dettaglio in cosa consiste il piano ambientale della Scala in una intervista all'Osservatore Romano, mettendo in evidenza che questo progetto si inserisce nel quadro delle best practice dell'enciclica verde di Papa Francesco. «Del piano tecnologico fa parte anche l’installazione, appena conclusa, di telecamere nella sala del teatro: nascoste e governate da uno studio esterno, consentiranno di trasmettere in streaming gli spettacoli.

Inoltre fra pochi mesi ogni spettatore potrà contare su un tablet che consentirà di leggere le traduzioni dei libretti delle opere in otto lingue: un terzo degli spettatori sono stranieri e ci teniamo ad accoglierli nel modo migliore. Oltre al piano ecologico e a quello tecnologico, vi è anche il piano di inclusione, concepito, anche con momenti di formazione».

Infine Meyer ha introdotto anche un sentiero per modificare l'uso di materiali non più sostenibili o difficilmente smaltibili. «Ho accertato che i rifiuti dei nostri laboratori sono in larga misura (85%) misti: bisogna cambiare. Il piano prevede di intervenire sulla tipologia di materiali utilizzati per gli spettacoli e sul loro uso: intendiamo realizzare allestimenti sostenibili che consentano anche di riutilizzare i materiali per successivi spettacoli. La nuova struttura di via Rubattino, per la quale si sta svolgendo un concorso internazionale di progettazione, sarà edificata secondo criteri di sostenibilità: dovranno essere ideate e adottate soluzioni innovative a tutela dell’ambiente».

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