Città del Vaticano - L'enciclica Laudato Si che prende il nome dall'incipit della preghiera di San Francesco di Assisi fa il bis e il prossimo quattro ottobre, festa del Poverello di Assisi, verrà aggiornata e ampliata, una aggiunta importante sotto forma di Esortazione Apostolica. Il testo ancora sottoposto a ritocchi è quasi pronto e, rispetto alla prima Lettera, si sofferma in modo particolare su alcuni aspetti in particolare, sviluppandoli ulteriormente, e apportando significative aggiunte, rafforzando le parti riguardanti gli effetti dei cambiamenti climatici divenuti evidenti in questi sette anni. La nuova parte che il Papa aveva rivelato di stare scrivendo il 21 agosto scorso durante una udienza in Vaticano a una delegazione di avvocati del Consiglio d'Europa, e la cui data di uscita era stata anticipata dalla presidente ungherese Novak in una intervista al Messaggero dopo una udienza papale, è un nuovo potentissimo un inno alla natura nonchè una chiamata alle armi per i cristiani sollecitati a compattarsi e fare fronte comune per proteggere il pianeta dalla distruzione evidente, preservando quel che rimane per le generazioni a venire. «Uniamoci ai nostri fratelli e sorelle cristiani nell'impegno di custodire il creato come dono sacro del creatore. È necessario schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche sforzandosi di porre fine alla insensata guerra alla nostra casa comune, che è una guerra mondiale terribile. Esorto tutti voi a lavorare affinché essa abbondi nuovamente di vita» ha detto stamattina durante l'udienza generale.
In questi anni persino l'IPCC, la task force scientifica dell'Onu è stata costretta ad aggiornare le prospettive di quello che sta accadendo al pianeta a causa del riscaldamento della temperatura terrestre.
A distanza di sette anni dalla promulgazione del primo testo (di natura magisteriale), il secondo in uscita dovrebbe incidere sulla presa di coscienza dei cattolici, finora piuttosto tiepidi sulle tematiche ambientali, aiutandoli a riflettere che la grande rivoluzione potrà essere efficace solo partendo dal basso, incidendo sui singoli comportamenti individuali, giorno dopo giorno, mentre si fanno acquisti, le scelte di dove allocare i propri risparmi, evitando sprechi, iniziando a usare maggiormente mezzi pubblici e il co-sharing. La mentalità consumista che è alla base del sistema die consumi della maggior parte dei paesi dovrà lasciare spazio ad una visione responsabile, non necessariamente pauperista, ma lungimirante e affidabile. In questi sette anni non tutti i settori della Chiesa di Francesco hanno risposto in modo univoco alla grande chiamata contenuta nella prima Lettera Enciclica e il cammino di consapevolezza è stato frammentato e lento nonostante gli sforzi di tanti gruppi diocesani, del Movimento Laudato Sì, di singoli vescovi e cardinali (per esempio il cardinale Czerny). Ma la conversione ecologica non in tutte le parrocchie è stata adottata e portata avanti allo stesso modo, tanti progetti sono restati al palo, eppure è proprio a partire da come i fedeli vivranno il concetto di ecologia integrale che si salverà il pianeta. Un concetto (l'ecologia integrale) che riguarda anche la vita umana da proteggere dall'inizio del suo germogliare, in una visione completa (e complessa) in cui la generazione del futuro dipende dagli uomini e dalle donne, proprio come insegna la Genesi e difende il Vangelo.
Papa Francesco e l'allarme sul clima e i migranti: «Bisogna fare di più, fenomeni collegati»
Il nuovo testo di Papa Francesco è il frutto di tante riflessioni e di come poter dare un nuovo impulso all'anima green della Chiesa che non è un nuovo ecologismo secondo i criteri ESG (ambiente, organizzazione sociale, governance) ma secondo una visione cristiana dove Dio, la spiritualità, l'uomo e la donna e la vita umana sono al primo piano.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout