Umbria, covid-19 investigatori sulla rotta delle mascherine clandestine. Ecco cosa è stato scoperto

Umbria, covid-19 investigatori sulla rotta delle mascherine clandestine. Ecco cosa è stato scoperto
di Michele Milletti
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Sabato 11 Aprile 2020, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 12:27

PERUGIA - La rotta delle mascherine fuorilegge. Dei presidi sanitari diventati necessari per tutti. Al punto che si è creato, con l’esplodere della pandemia coronavirus, un mercato nel quale c’è chi ha provato a inserirsi mettendo in commercio mascherine illegali. Per lo più, mascherine che non possono essere messe in commercio perché sprovviste dei marchi della Comunità europea che certificano la qualità del prodotto.
Anche a Perugia, anche in Umbria, in queste settimane di virus e paura del contagio sono entrate mascherine illegali. Prontamente smascherate dalle indagini condotte dal gruppo Perugia della guardia di finanza, diretto dal tenente colonnello Massimiliano Scudieri, e nelle ultime ore anche dai carabinieri del Nas diretti dal tenente colonnello Giuseppe Schienalunga.
Ma da dove e come arrivano sugli scaffali di alcune farmacie, in alcune aziende ma anche in negozi di paese che vendono un po’ di tutto, dai giocattoli alla cartoleria e fino appunto alle mascherine? Va detto anzitutto che, proprio grazie al livello altissimo dei controlli tenuti dalle forze dell’ordine e in particolare dalle fiamme gialle, certe situazioni poco chiare se non completamente illegali si sono verificate soprattutto all’inizio dell’emergenza coronavirus. Ma non è detto che certe rotte fuorilegge non possano riaprirsi, o che ancora non siano del tutto chiuse.
Secondo quanto ricostruito dai militari perugini, la rotta rimanda inevitabilmente in Cina ma parte proprio dall’Italia. E in particolare, le indagini della guardia di finanza fanno riferimento a un fornitore-grossista in Emilia Romagna che avrebbe soprattutto nella fase iniziale della pandemia mandato offerte a farmacie ed altre attività in cui si pubblicizzavano mascherine chirurgiche a poco più di dieci centesimi.
Mascherine provenienti dalla Cina, che se spedite in modalità aerea sono arrivate (e arrivano) in circa 48 ore. Due giorni che diventano una settimana se prendono la via del mare, con i porti di Ancona (soprattutto) ma anche Trieste e Genova. Proprio nelle ultime ore, un importante carico di mascherine è stato bloccato dalla Finanza e dalla Dogana appena sceso da un container in arrivo dalla Cina: era destinato a un’azienda di Santa Maria degli Angeli. 
Mascherine ma non solo. Negli ultimi 10 giorni i finanzieri perugini hanno controllato oltre 1500 persone con 70 sanzioni. Altre tre sanzioni ad altrettante attività commerciali sulle venti controllate: in una c’erano persone all’interno senza fare acquisti e non si rispettavano le distanze di sicurezza, un’altra è una cartoleria e non poteva stare aperta mentre la terza era una specie di bazar con in vendita tante cose che non possono essere vendute.
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