Terni, operatori sociali senza stipendio da febbraio. Rifondazione scrive a Regione e Asl

Terni, operatori sociali senza stipendio da febbraio. Rifondazione scrive a Regione e Asl
di Francesca Tomassini
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Giovedì 7 Maggio 2020, 15:13
L'emergenza Coronavirus ha letteralmente stravolto le modalità di lavoro di diverse categorie, in particolare quelle che si occupano di assistenza socio-sanitaria. Non solo, secondo quanto diffuso in un comunicato da Rifondazione Comunista di Terni, gli operatori sociali impiegati nelle cooperative della Provincia di Terni, sarebbero senza stipendio da febbraio. A questo proposito Rifondazione Comunista di Terni si è rivolta direttamente alla Regione dell’Umbria, alla USL 2 ed al Comune di Terni per chiedere di "ottemperare con la massima urgenza a quanto previsto dalla legge e dagli accordi sottoscritti, nel rispetto dei lavoratori e delle persone di cui si prendono cura".  Nel comunicato diffuso oggi, Rifondazione esprime "massima solidarietà ai lavoratori delle cooperative sociali ormai senza stipendio da alcuni mesi e con il posto di lavoro a rischio per via della rimodulazione dei servizi di welfare, a causa del Covid-19. Si tratta di una categoria di lavoratori, tra le meno tutelate, che garantisce servizi di base importanti quale quello di cura e tutela delle persone anziane, dei minori, dei disabili, sia nelle strutture pubbliche o private, che a domicilio. Un lavoro estremamente delicato ed ancora più complesso ed a rischio oggi, dato il particolarissimo momento, affrontato spesso senza dispositivi di protezione adeguati.
Un servizio alla persona, ed alle loro famiglie, rivolto ad una fascia di popolazione più debole e più fragile delle altre, che altrimenti rimarrebbe abbandonata a se stessa e che ha già pagato duramente, sulla propria pelle, i tagli ai servizi sociali degli ultimi anni.
Sono soci lavoratori delle cooperative sociali che operano per conto della ASL 2 dell’Umbria e per il Comune di TERNI a cui, a tutt’oggi non è stato corrisposto alcun compenso, nonostante le garanzie del decreto CURA ITALIA e l’accordo tra Regione Umbria, ANCI, soggetti datoriali come Lega coop e le altre sigle e le Organizzazioni Sindacali. L’ultimo stipendio risale al Febbraio scorso.
Sono ritardi intollerabili che mettono in grande difficoltà questi lavoratori e le loro famiglie. Persone che già soffrono, storicamente, di bassi salari, scarsi diritti e precarie tutele".
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