Terni, il declino e le idee per ripartire: l'Azione cattolica si apre alla società

Terni, il declino e le idee per ripartire: l'Azione cattolica si apre alla società
di Vanna Ugolini
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Lunedì 27 Gennaio 2020, 13:07
Pensate a un territorio con bellezze naturali uniche in Europa. A una terra in cui è nato un santo conosciuto in tutto il mondo e che ha vicino città storiche con bellezze anche queste conosciute in tutto il mondo e, addirittura, celebrate nei film. La prima cosa che viene da pensare è che questo sia un territorio ricchissimo e a vocazione turistica. Beh, questo territorio è la provincia di Terni e, forse, il paradosso del declino di questa città che, invece, è a soprattutto a vocazione industriale, è proprio qui: nel non sapersi vedere, nel non sapersi immaginare.
E' questa una delle provocazioni che sono emerse durante l'incontro informale organizzato dall'Azione cattolica e dal suo presidente, Luca Diotallevi con una ventina di rappresentanti della società civile di Terni e provincia in vista dell'assemblea diocesana del 23 febbraio per un confronto e una raccolta di idee e proposte. A introdurre, dopo Diotallevi, la relazione di Giuseppe Croce, con un'analisi della situazione socio-economica dal 2008 ad oggi.
I temi della crisi sono quelli di cui si dibatte da tempo, un'analisi, quella di Croce, fortemente condivisa. Anche molte idee e progetti sono sul tavolo da tempo, manca forse chi si faccia carico di raccoglierle. «Dico sempre al sindaco di Terni - ha spiegato Francesco De Rebotti, primo cittadino di Narni - che Latini deve essere locomotiva di tutto il territorio, non il sindaco di Corso Tacito. Il declino di Terni ha moltissime analogie con quello di Narni e di Amelia, ma dobbiamo smettere di puntare il dito contro Perugia. Quello che Perugia ha preso è responsabilità nostra: non siamo stati insistenti e non siamo stati autorevoli nel chiedere e nel proporre progetti alternativi». Insomma, il territorio deve cambiare marcia, è «anche un problema di come lo raccontiamo», ha sottolineato il presidente di Confcommercio Stefano Lupi, che invita a guardare «oltre Perugia e non abituarsi al declino». Lo sguardo di Riccardo Marcelli, Cisl, invece, è in chiaroscuro: «I manager che vengono qui da tutto il mondo si trovano bene. Come valutiamo questo dato? E, avendoli qui, perchè non organizziamo una scuola di alta formazione che avrebbe importanti cadute sul territorio?». Tante idee da ricomporre e la necessità di qualcuno che tiri le fila.
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