Raffaele Nevi: «Terni strategica
Uniti sul tema dell'ambiente»

Raffaele Nevi: «Terni strategica Uniti sul tema dell'ambiente»
di Vanna Ugolini
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Lunedì 21 Gennaio 2019, 21:05 - Ultimo aggiornamento: 21:06
TERNI Raffaele Nevi, parlamentare di Forza Italia. Dopo il tavolo in Regione sull’ambiente si rafforza la sua idea che riguarda il riconoscimento di area ambientale complessa per Terni e altre città.
Come pensa di portare avanti il suo progetto?
«E’ un testo che vorrei mettere a disposizione di tutte le forze politiche cittadine per vedere se riusciamo a essere d’accordo e mettere il tema dell’ambiente come centrale e fondamentale per Terni. Vedo che c’è un approccio troppo fatalista, invece credo sia importante costruire una proposta e portarla all’attenzione del governo e far capire quanto sia importante non solo Terni ma anche per l’Italia, perchè tutelare Terni significa salvaguardare produzioni strategiche per il paese».
Su quali dati si basa la sua proposta?
«Ho costruito una norma incrociando dati oggettivi. I parametri che ho preso in considerazione sono il fatto di essere città sopra i 100mila abitanti; poi i dati sulla qualità dell’aria presi dagli sforamenti delle centraline. Il terzo parametro è la presenza di produzioni strategiche per il paese che sono fissate da leggi giù esistenti: siderurgia, produzione di energia elettrica, trattamento dei rifiuti. Noi abbiamo tutte queste produzioni strategiche, tre cose che servono all’Italia. Il quarto criterio è la presenza di un sito di interesse nazionale che è la discarica. Solo quattro città in Italia rientrano in questi parametri: Torino, Brescia, Trieste e Terni. Questo ci fa capire che Terni non è una qualunque città di provincia, ma è una città speciale che molto dà al paese, è strategica».
Una visione di Terni da un punto di vista assolutamente diverso.
«E’ questo il salto che bisogna fare: il paese deve salvaguardare questo territorio per evitare che nasca un sentimento anti-industriale che minerebbe queste produzioni. Se noi non creiamo le condizioni per cui queste produzioni possano restare sul territorio limitando l’impatto ambientale, è evidente che rischiamo di perderle»
Quindi come pensa di agire?
«Dobbiamo essere noi, rappresentanti istituzionali tutti, uniti a fare un appello ai rappresentanti delle forze di governo nazionale. D’altra parte il tema è trasversale: nel 2017 ho proposto in Regione una risoluzione che andava in questa direzione, che anche il Pd che è stata votata da tutti i partiti con l’astensione del Cinque Stelle». Come valuta i primi sei mesi della giunta Latini di cui anche Fi fa parte?
«La valutazione complessiva è positiva perchè vedo che in città c’è un miglioramento rispetto all’esperienza devastante che abbiamo vissuto con il Pd. Le difficoltà sono enormi. Penso che ora serva uno scatto per fare in modo di sfruttare la presenza della Lega e anche dei 5 Stelle per affrontare i temi che sono di livello nazionale. Vedo che c’è più la tendenza a occuparsi dell’ordinaria amministrazione piuttosto che pensare al futuro sviluppo della città. Secondo noi di Forza Italia è necessario invece avere una visione più alta e progettuale della città e dare un segno preciso di tutela dell’ambiente attraverso lo sviluppo sostenibile».
Il Comune ripete sempre che, causa dissesto, le casse sono vuote.
«Bisogna essere più attenti alle opportunità che ci sono di investimenti esogeni su Terni, affinchè chi vuole investire in questa città possa farlo. E poi credo sia importante - anche perchè è in linea con quanto dichiarato durante la campagna elettorale - fare grande attenzione alle nomine delle partecipate. Sono una leva fondamentale dello sviluppo. Vanno scelte persone di qualità che abbiano le competenze giuste, non bisogna cedere alla tentazione di mettere persone amiche». Cosa pensa del bando per la gestione della Cascata?
«Forse è stato fatto troppo frettolosamente ma è giusto aprire i bandi e che ci sia concorrenza. La cascata è un asset strategico per il futuro sviluppo della città e bisogna che i grandi gruppi nazionali vengano ad investire qui. Spero si faccia un progetto strategico e una call internazionale per far investire qui i più grandi gruppi del mondo. Anche in questo caso perchè non chiedere aiuto al governo? Il ministro al Turismo Centinaio è della Lega».
Come vede la situazione di Ast?
«Siamo felici che Ast sia in utile e ringraziamo per questo il management. Ma la Thyssen deve darci risposte più chiare e dirci quale sia la sua visione globale. Va ricontrattato un nuovo patto in cui mettere nero su bianco impegni e prospettive per avere maggiori certezze nel futuro. Anche Ast fa parte della strategia nazionale industriale. Invito anche i grillini ad abbandonare la loro posizione che è tipica di chi sta all’opposizione sempre e a farsi carico di risolvere i problemi visto anche che il ministro dell’Industria è Di Maio».
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