Terni. Al "Santa Maria" lotta al caldo,
ma restano i nodi. In arrivo 20
impianti fissi

Terni. Al "Santa Maria" lotta al caldo, ma restano i nodi. In arrivo 20 impianti fissi
di Umberto Giangiuli
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Domenica 16 Luglio 2023, 13:21

“Caronte” non molla e il caldo si fa più che mai insopportabile per i ricoverati all’ospedale di Terni. Al Santa Maria , da qualche settimana si attende l’arrivo di una ventina di impianti fissi che “spareranno” aria fresca (la consegna è in forte ritardo) e dovrebbe contribuire a far star meglio chi è ricoverato in questo periodo. «Comunque- spiega l’ingegnere Gianluca Bandini responsabile tecnico- patrimoniale del “Santa Maria”- abbiamo un buon 65% dell’intero ospedale coperto da una  climatizzazione molto efficiente». Ottima quella che riguarda le sale operatorie e le terapie intensive. «Il problema- riprende Bandini- che l’ospedale è vecchio, pensare di installare condizionatori vuole anche dire potenziare le cabine di energia elettrica, cosa che stiamo facendo». Ad “aiutare” i condizionatori ci sono i “pinguini” che fanno la loro parte ma che spesso sono insufficienti». In ospedale ne sono i funzione più di un centinaio, anche se l’idea è quella di sostituire questo “apparecchio” con degli impianti fissi. In alcuni casi i condizionatori vanno a singhiozzo. «Situazione difficile- secondo Luciano Capoccia del Tribunale del malato- in oculistica, ortopedia e chirurgia della mano. Non va meglio clinica medica»  «In questo caso  nelle camerette dei pazienti- spiega- i “pinguini” servono a poco.

Non appena cala il sole, i pazienti  aprono le finestre per fare entrare un poco di frescura che è, però,  soltanto illusione». Dicevamo della difficoltà oggettiva di installare nuovi impianti di refrigerazione per via della vecchiaia dell’ospedale. «Nella ristrutturazione del nuovi reparti mettiamo mano anche alla nuova climatizzazione. Questo, ovviamente, dove è possibile», conclude l’ingegnere. I  pazienti oltre che “combattere” con la propria malattia devono anche fare i conti con il gran caldo, questo perché soltanto da quest’anno si sta seriamente pensando ad un progetto generale di refrigerazione della struttura ospedaliera. Ma se poi si fa il nuovo ospedale, perché gettare via le risorse finanziarie importanti? Comunque sia il progetto non è di facile realizzazione e non per oggi. «Per prima cosa- spiega un tecnico -   si dovrebbe andare all’abbattimento di tutti i telai e le finestre e programmare nuove “cabine” di refrigerazione, oltre quelle già esistenti». Riprende Capoccia: «Nell’intero ospedale abbiamo i vetri delle finestre di appena tre millimetri con telai in ferro che diventano incandescenti sotto il sole. Lungo o corridoi si raggiungono fino ai 35-38 gradi centigradi malgrado tutte le finestre siano chiuse». 

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