Perugia, il nuovo questore Lamparelli: «La missione è produrre sicurezza. I cittadini saranno i nostri occhi sul territorio»

Perugia, il nuovo questore Lamparelli: «La missione è produrre sicurezza. I cittadini saranno i nostri occhi sul territorio»
di Michele Milletti
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Martedì 3 Ottobre 2023, 07:05
PERUGIA - «La nostra missione è produrre sicurezza». Fausto Lamparelli è questore da poche ore, ma le idee sono chiarissime: prevenzione prima ancora che repressione, sicurezza partecipata, priorità alle esigenze dei cittadini. Dallo spaccio sotto casa alle infiltrazioni della criminalità organizzata.
Il tutto con una premessa importante: «Mi trovo in una città e in una provincia meravigliose. Ieri sera (domenica, ndr) ho fatto un giro in centro e ho visto tantissimi turisti. Spero di restare il più a lungo possibile, visto che ci vuole del tempo per conoscere bene tutto e col tempo si può pensare di fare un buon lavoro. La questura di Perugia è di serie A, e per me è stato un riconoscimento molto importante da parte del mio Dipartimento».
LAVORO DI SQUADRA 
Il concetto di squadra fa spesso capolino. Lamparelli lo utilizza non solo per indicare la squadra della questura («un’ottima squadra, che credo verrà incrementata, ma in ogni caso eventuali nostre mancanze non dovremo mai spiegarle con mancanza di personale, perché dobbiamo ottimizzare le forze») ma anche come squadra della sicurezza. Carabinieri e guardia di finanza, anzitutto. Passando poi per procura della Repubblica e procura generale, prefettura, istituzioni e cittadini. 
«Non parliamo di fredde statistiche, servono a poco. Servono i fatti - continua il questore -. Il nostro non è un lavoro, è un servizio per le nostre collettività. E in quanto tale dobbiamo essere a disposizione. Ovviamente penso a una sicurezza partecipata i cui tutte le istruzioni devono fare la loro parte. La repressione è importante ma la prevenzione può essere decisiva. Per quanto riguarda la questura, non abbiamo intenzione di restare chiusi qua dentro ma continuare a uscire, parlare, farci conoscere e informare i cittadini. Un servizio in maniera incessante che non ha un limite orario. Siamo sempre aperti. Saremo trasparenti. E saremo durissimi nel contrastare la criminalità ma con un occhio sempre attento alle vittime dei reati».
SEMPRE ALL’ERTA 
Massima attenzione e non dare nulla per scontato «perché anche dalle cose più piccole possono arrivare elementi importanti» dice Lamparelli. Che dopo gli incontri istituzionali di queste ore si riserva di «andare a verifcare di persona, come sono abituato da sempre a fare» le criticità che gli verranno segnalate.
Sempre all’erta significa prevenzione ai massimi livelli. Nell’intercettare situazioni potenzialmente a rischio sotto il profilo delle infiltrazioni delle mafie («ci sono posti in cui sparano e altri in cui non sparano, ma hanno bisogno continuo di colonizzare territori e al Servizio centrale operativo da cui provengo lo sappiamo bene, non esistono isole felici e lo ha dimostrato anche l’indagine “Infectio” proprio qui a Perugia») e anche della microcriminalità. «Furti, truffe agli anziani, spaccio di droga - conferma il questore - fenomeni che riguardano Perugia come tante altre città ma soprattutto i cittadini». Prevenzione significa anche più pattuglie in strada possibile: «Spesso un lampeggiante accesso può fare molto».
Soprattutto i cittadini, per la «percezione della sicurezza» e perché sono «il nostro occhio sul territorio. Il fatto che ci vengano a dire qualcosa non può essere sottovalutato. I cittadini sono parte del sistema sicurezza. Con i loro problemi, necessità e anche paure. Dobbiamo dare risposte, non possiamo girarci dall’altra parte».
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