Sellano, il Ponte Tibetano è subito fenomeno social: tutte le novità, tra curiosità e meme

L'opera è star del web, boom di vendite per Pasquetta. Consacrato come il più alto d’Europa (175 metri)

Tra i meme pubblicati sul gruppo Fb Foligno che fiotta il camion Vus che attraversa il nuovo Ponte Tibetano di Sellano
di Ilaria Bosi
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Martedì 26 Marzo 2024, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 14:40

SELLANO Il vero boom sarà a Pasquetta, con 90 biglietti già acquistati sul portale turistico dedicato, ma ad appena tre giorni dalla sua apertura, il Ponte Tibetano di Sellano - consacrato come il più alto d’Europa - è subito fenomeno social. Tra Facebook e Instagram, senza trascurare TikTok, nel fine settimana appena trascorso il web è stato subissato di foto, video e selfie estremi, con migliaia di commenti tra chi si prepara a vivere l’esperienza adrenalinica con la testa tra le nuvole e l’occhio vigile rivolto nell’abisso di 175 metri e chi muove le prime critiche, che riguardano perlopiù il costo del biglietto. E per ogni fenomeno social che si rispetti, non potevano mancare i meme. Una carrellata di foto e video divertenti ha ad esempio mandato in visibilio gli utenti facebook del gruppo satirico «Foligno che fiotta», dove il nuovo Ponte - tra salumi della Valnerina appesi lungo i 1.023 gradini e solerti bisonti impiegati come servizio navetta - si rivela anche come comoda scorciatoia per far arrivare il camion della Vus da Sellano alla frazione di Montesanto, prospettando un servizio di raccolta rifiuti più rapido e puntuale. Non manca anche un taglio del nastro speciale, con Barack Obama nelle vesti di sindaco affiancato da George Clooney.  

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TARIFFE E NOVITÀ 

Ma al di là della satira, che alimenta ancora di più la curiosità verso questo nuovo attrattore realizzato con i fondi del Pnrr sisma (1,6 milioni) e a gestione pubblica, i commenti apparsi in questi giorni sui social si concentrano perlopiù sul costo del biglietto.

L’attraversamento che collega Sellano a Montesanto, lungo un percorso di 517 metri a dispetto dei 16 chilometri che separano su strada le due stazioni, costa 25 euro se si acquista sul web, 30 in loco. Cui vanno aggiunti 5 euro di navetta per chi decide di non usufruire dei sentieri di trekking per il ritorno, con possibilità di raggiungere Montesanto su gomma anche per l’andata. «Le tariffe sono una follia», secondo molti utenti, che fanno anche notare come l’esperienza potrebbe rivelarsi proibitiva per le tasche di un’intera famiglia. «Si tratta di un’esperienza unica, che non si fa una volta a settimana», è tuttavia l’osservazione ricorrente dei più entusiasti. Fa discutere anche un altro aspetto: i biglietti non sono rimborsabili, né è possibile cambiare in corsa il giorno o la fascia oraria scelti al momento dell’acquisto. Ma, sul punto, qualche aggiustamento è già arrivato. Il Ponte, infatti, potrebbe essere temporaneamente chiuso in caso di maltempo e nelle faq presenti sul sito si chiarisce: «In caso di blocco temporaneo, gli utenti prenotati nel periodo di tempo interessato potranno accedere nelle fasce orarie successive. Nel caso in cui il Ponte non dovesse tornare percorribile in giornata, verrà concessa una proroga di 30 giorni dalla data di validità del ticket acquistato». Sul portale sono state intanto introdotte due nuove tariffe: l’ingresso scolaresche (gruppi) a 17 euro e la possibilità di regalare l’attraversamento del Ponte con un voucher digitale dal costo di 30 euro, valido per sei mesi dalla data di acquisto. Per ora è possibile acquistare i tagliandi fino al 5 maggio, scegliendo la fascia oraria mattutina, con eccezioni nel fine settimana e durante le festività, quando l’orario di apertura risulta esteso fino alle 15/16.   

 

LE RISERVE

Tra le migliaia di commenti presenti sui social, c’è chi solleva la questione dell’impatto ambientale e si slancia in considerazioni sul presunto spreco di denaro pubblico: «Non sarebbe stato meglio ripararci le buche?». Il canale di finanziamento, superfluo evidenziarlo, è il programma NextAppennino, riservato esclusivamente a progetti di rilancio economico e sociale delle aree colpite dal sisma. E in questo quadro Sellano ha deciso di raccogliere la sfida, puntando su uno sviluppo a lungo termine, finalizzato anche a far rientrare chi, negli anni, ha lasciato il borgo e favorire l’apertura di nuove attività. Come gran parte dei territori montani, del resto, Sellano ha vissuto una preoccupante fase di spopolamento e anche dopo il terremoto del ’97 molti edifici sono stati riparati ma rimasti vuoti. Ora, a quanto pare, si registra una fase di nuovo interesse, tra imprenditori intenzionati a investire e nuovi locali pronti ad aprire e a creare lavoro. «Il panorama si poteva ammirare anche senza il Ponte», osserva un utente. Risponde un abitante del posto: «Lo sappiamo bene: eppure, finora, centinaia di persone al giorno per ammirare il panorama non si erano mai viste. E molti non sapevano neanche dove fosse Sellano». 

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