Sanità, firmato l’accordo tra Regione sindacati: stabilizzati 500 precari

Subito contratti a tempo indeterminato per medici e infermieri di Asl e ospedali

Accordo per stabilizzare i precari assunti negli ospedali per combattare il Covid
di Federico Fabrizi
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Giovedì 30 Marzo 2023, 08:45

PERUGIA Cinquecento stabilizzazioni e la proroga degli altri precari fino a dicembre. Regione e sindacati hanno trovato un accordo sul fronte sanità. La questione di medici, infermieri e operatori assunti durante il periodo del Covid con contratti a tempo e che ora rischiavano di essere messi alla porta era stata al centro di un dibattito tesisissimo nei mesi scorsi. Ora il passo avanti.
L’intesa è stata firmata nei giorni scorsi dalla Regione, dalle quattro aziende sanitarie e ospedaliere che potranno “tenersi” il loro personale e dai segretari di Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fials, Nursing Up e Nursind, insieme alle organizzazioni sindacali rappresentative del personale della dirigenza “area sanità”. L’accordo consentirà di avviare subito i passaggi a tempo indeterminato per circa 500 addetti. Tecnicamente si tratta proprio di buona parte personale che ha lavorato durante l’emergenza Covid e possiede i requisiti necessari alla stabilizzazione, precisamente: almeno diciotto mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo compreso tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.
Accanto a questo, l’accordo consente anche la proroga di tutti gli altri contratti a tempo determinato fino al 31 dicembre 2023. «Un elemento considerato da noi fondamentale per garantire la continuità dei servizi», fanno sapere i sindacati, che hanno ottenuto anche un passaggio successivo messo nero su bianco nel testo dell’accordo: l’avvio di una ulteriore procedura per le stabilizzazioni che sfrutti le norme contenute nel decreto “milleproroghe”.
Nel corso della riunione, inoltre, la Regione ha annunciato il via libera alla definizione delle graduatorie e quindi anche alle assunzioni dei vincitori del concorso per operatori socio sanitari che era stato bandito ormai tre anni fa.
«Si tratta di un passo importante nella lotta al precariato nella sanità della nostra Regione, frutto delle mobilitazioni e dei sacrifici che lavoratrici e lavoratori hanno fatto in questi anni - affermano i sindacati firmatari dell’accordo - un passo che naturalmente andrà accompagnato da nuove assunzioni per il rafforzamento complessivo della sanità pubblica in Umbria. Da questo punto di vista - continuano - è importante aver scritto nell’accordo che la forma di contratto da adottare in tutte le pubbliche amministrazioni è quella del contratto di lavoro subordinato e a tempo indeterminato. Adesso - concludono - le nostre organizzazioni saranno impegnate a monitorare periodicamente l’applicazione dell’accordo, affinché le stabilizzazioni, attuali e future, avvengano nel minor tempo possibile».
L’ultima intesa sul fronte sanità risale a gennaio 2021 e riportava un numero “pesante”: 1550 assunzioni a tempo indeterminato nel sanità regionale tra personale Covid (443) e non-Covid (1.107).

Poi erano arrivate le manifestazioni in piazza per le promesse mancate, la raccolta di 8.500 firme da parte di Cgil, Cisl e Uil per chiedere alla giunta Tesei di rivedere il piano sanitario e i rapporti tra le parti ridotti ai minimi termini, fino alla firma dell’accordo dei giorni scorsi.

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