Malati psichiatrici, l’Usl 2 dimezza le rette mensili

Malati psichiatrici, l’Usl 2 dimezza le rette mensili
di Sergio Capotosti
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Mercoledì 1 Febbraio 2023, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 09:23

TERNI Una decisione che mina i bilanci familiari e manda in tilt i conti delle cooperative sociali, con l'unica ancora di salvezza che al momento è un vero rebus: il possibile intervento economico di Palazzo Spada, ma comunque solo per i casi più gravi. Nel mirino dei tagli alla sanità regionale dell'Umbria sono finiti anche i malati psichiatrici ricoverati nella varie strutture sanitarie, che si diversificano in base alle necessità terapeutiche. Più il caso è grave e maggiore è la retta mensile da sborsare per cure e piani terapeutici, che anche in questo caso variano dal tipo si assistenza: h24 o a fasce orarie. Un costo, le rette mensili, che fino a ieri era tutto a carico del Sistema sanitario nazionale (Ssn), nel senso che pagava la Usl 2. Ma dallo scorso agosto il Distretto di Terni ha annunciato una novità che ha mandato in fibrillazione le famiglie dei pazienti psichiatrici. 150 secondo un dato riferito al Messaggero. La retta mensile infatti non sarà più coperta per intero dalla Usl 2, ma solo in parte. Novità confermata ieri in occasione del botta e risposta in Consiglio regionale tra il consigliere Thomas De Luca del M5s, che ha sollevato il caso, e la giunta.
«I Lea (i Livelli essenziali di assistenza, ndr) stabiliscono che - ha spiegato l'assessore Roberto Morroni per conto dell'assessore Luca Coletto ieri assente - siano interamente a carico del Ssn i trattamenti erogati nelle strutture residenziali psichiatriche, terapeutico, riabilitative ad alta intensità ed estensive o in quelle semi residenziali, mentre per le strutture socio riabilitative con personale per fasce orarie è previsto che sia a carico del Ssn il 40 per cento del costo dei trattamenti erogati. Impostazione confermata dal regolamento regionale del 12 aprile 2022».
Insomma, la decisione annunciata dal Distretto di Terni alle famiglie tramite delle lettere è stata confermata, anche se le percentuali di compartecipazione alle spese annunciate nelle settimane scorse non corrispondono con la cifra stabilita ieri. A conti fatti, la Usl 2 coprirà le rette solo per il 40%, il resto sarà a carico delle famiglie o dei Comuni, laddove riusciranno a intervenire con dei sostegni economici. Una stangata che interesserà i gruppi appartamento e le unità di convivenza. «Le strutture già autorizzate - ha aggiunto l'assessore Morroni - devono adeguarsi ai nuovi requisiti entro il 21 aprile 2023. Successivamente le Asl potranno stipulare nuovi accordi contrattuali con le strutture già convenzionate che avranno concluso l'iter autorizzativo di adeguamento al nuovo regolamento». La scadenza si avvicina, e le coop che gestiscono le strutture interessate dall'adeguamento delle rette dovranno rivedere i loro conti, se non ci sarà un intervento del Comune di Terni. Peggio che mai l'opzione di andare a chiedere i soldi alle famiglie dei pazienti psichiatrici. «È allucinante - ha commentato il consigliere De Luca - il fatto di pensare che sullo stesso territorio regionale ci siano persone che hanno diritti diversi. Prendiamo atto del cambio radicale di direzione su questo fronte e che questa interrogazione è stata decisiva per portare alla luce la situazione».
 

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