PERUGIA - Furbetti dei locali pubblici. Così li hanno definiti i loro stessi colleghi, stanchi dei gestori di ristoranti e bar che non rispettano le regole.
Come i due locali di via Settevalli e quello a Santa Sabina in cui la polizia locale ha riscontrato violazioni delle norme anti Covid: per loro sanzione e segnalazione alla prefettura per la chiusura da cinque a trenta giorni, per essere stati beccati a somministrare pasti in presenza dei clienti, invocando il servizio mensa. In uno dei due casi sono stati sanzionati anche i clienti trovati a consumare sul posto invece che prendere il cibo da asporto, come previsto. Un altro locale, a Ponte Felcino, è stato sanzionato perché effettuava la somministrazione di bevande al bancone. «Capiamo le difficoltà che i ristoratori stanno attraversando - hanno commentato il sindaco Andrea Romizi e l'assessore alla Sicurezza Luca Merli - ma ciò non giustifica il venir meno alle norme, anche in considerazione del fatto che la maggior parte degli esercenti, seppur con enormi sacrifici, rispettano le regole».
LA VIOLENZA
Dalle violazioni a episodi ingiustificabili di violenza. Come quello subito da un medico fiscale dell'Inps aggredita verbalmente e fisicamente dall'uomo che era andata a visitare per verificarne lo stato di malattia. Il paziente, come riporta una nota del direttore regionale dell'Istituto Fabio Vitale, si è mostrato subito reticente e alterato, rifiutando di indossare la mascherina.
I CONTROLLI
È stato invece trovato all'esterno di negozio vicino casa un 21enne di origini romene positivo al Covid. Uscito di casa nonostante fosse in quarantena: per questo è stato fermato dai carabinieri di Castel del Piano e denunciato per l’ipotesi di reato d’inosservanza di un ordine legalmente dato per impedire l'invasione o la diffusione di una malattia infettiva.