Perugia, scoperto videogame
per diventare terrorista

Perugia, scoperto videogame per diventare terrorista
di Michele Milletti
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Domenica 16 Aprile 2017, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 15:56
PERUGIA - «Stiamo giocando ad un gioco in cui si combatte...hai capito? La morte e non il disonore». A scuola di jihad attraverso un videogioco. Quello caricato su internet e piattaforme digitali direttamente dai miliziani vicini all'Isis e ad Al Qaeda. Tastiera, mouse e computer per assimilare i movimenti di un miliziano dello Stato Islamico. Lungo quelle stesse strade, riprodotte in maniera incredibilmente realistica, dove ancora oggi si sta combattendo una guerra casa per casa.

Con quella riproduzione virtuale avrebbero più volte giocato in un appartamento in riva al Trasimeno, nella zona di Tuoro: l'abitazione del marocchino trentenne arrestato qualche giorno fa dai carabineri del Ros di Perugia coordinati dal pubblico ministero Manuela Comodi. Propaganda terroristica e spaccio di droga: elementi più volte ipotizzati nell'ambiente legato al traffico di stupefacenti tra Perugia e hinterland, e che in questo caso le indagini hanno visto confluire nella figura del marocchino rientrato illegalmente al Trasimeno (dove vive anche la sua famiglia) nell'estate del 2016 e subito gravato da un decreto di espulsione a seguito di controlli su un treno alla frontiera in Friuli.

Quel videogioco, secondo le indagini, racconta un livello alto di adesione ai temi della jihad raggiunto da lui e dalle persone a lui più vicine. Conferma una «condivisione delle idee radicali» non solo con la persona cui al telefono sta raccontando il gioco ma anche con quelle assieme a cui sta giocando all'interno dell'appartamento: almeno in quattro, secondo “le riprese effettuate con il sistema di videosorveglianza” che ha garantito per mesi ai carabinieri l'osservazione dell'uomo e delle sue abitudini dall'esterno dell'abitzione.

«Un gioco di guerra – è scritto nelle carte dell'indagine – dal titolo La morte e il disonore, riferibile direttamente alla fazione jihadista/terrorista combattente in Siria già denominata Jabhat al-Nusra» gruppo terroristico siriano affiliato ad Al-Qaeda e dal luglio 2016 di fatto indipendente. Questo gioco sarebbe stato più volte “cancellato” da internet, eppure continua ad essere divulgato. Di certo, avendo attirato l'attenzione degli organi di polizia che si occupano di prevenire la propaganda terroristica online, l'esserne in possesso da parte del gruppetto di Tuoro potrebbe stare a significare un livello significativo del percorso di radicalizzazione.

Quello che maggiormente colpisce è l'ambientazione: «In un paese arabo, verosimilmente in Siria. Le immagini virtuali, particolarmente realistiche e violente, mostrano una battaglia tra due fazioni in un quartiere urbano e la successiva vittoria del gruppo raffigurante i rivoltosi miliziani del gruppo terroristico jihadista di Jabhat Al-Nusra».

Questo episodio, è scritto ancora nelle carte dell'indagine, «solo apparentemente irrilevante, assume significato se si considera che la recente propaganda dei gruppi terroristici islamici, tra i quali la stessa organizzazione Is/Stato Islamico, ben conoscendo il linguaggio dei media occidentali, ha da tempo deciso di sfruttare la potenza videoludica, pubblicando giochi d'azione o di guerra personalizzati con la finalità di esercitare un'azione di propaganda e di proselitismo in direzione dei giovani, anche residenti in Occidente, per instradarli al jihad».
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