Il centro storico perde la libreria Betti
ma con Uj ritrova il Caffé di Perugia

Il centro storico perde la libreria Betti ma con Uj ritrova il Caffé di Perugia
di Egle Priolo
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Sabato 6 Luglio 2013, 20:56 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 11:16
PERUGIA - I conti non tornano pi. Allora andiamo via. deluso Sandro Betti. Perch la libreria di propriet della sua famiglia va via dal centro dopo sei decenni di attivit su corso Vannucci.

«Sessantadue anni - precisa -. Mio padre la aprì nel 1951 e nel 1976 sono arrivato anche io. Ci abbiamo investito tanto: basti pensare al rinnovo dei locali e anche dell’offerta su cui abbiamo lavorato nel 2008». Quando la libreria che accoglie su corso Vannucci è diventata bella e accogliente come il salotto di casa: poltroncina in pelle in mezzo a oggetti in vendita ma senza esposizione aggressiva. Piuttosto il bel saloncino accogliente e caldo di un parente a cui si è affezionati, in mezzo a tanti libri che non dovevano essere per forza best seller. «Magari ho sbagliato io, lo scriva pure - continua Sandro Betti -, ma con la crisi economica e quella del centro, abbiamo perso il 70 per cento del fatturato in due anni. Troppo. Così apriamo in via Settevalli». La libreria resta su corso Vannucci fino ad agosto, il nuovo negozio apre i primi di ottobre. E cosa ci sarà poi all’angolo con via del Sette? «C’è già qualcuno in arrivo». Nessuna anticipazione, allora si vedrà.

Come vedrà nuova vita via Mazzini. Già da ieri. Dopo l’inaugurazione del locale al posto del fu Gus, ieri pomeriggio il Caffè di Perugia ha riaperto i battenti. Dopo l’ultimo amaro servito nell’ottobre dello scorso anno, ieri pomeriggio il “Caffè di Perugia - Ristorante del Cambio” ha servito la prima cena della nuova gestione. Un’apertura quasi a sorpresa dedicata unicamente a Umbria Jazz. Lo gestisce la srl Umbria dei sapori dietro la quale ci sono Cristina Servadio, Università dei Sapori, Giorgio Mencaroni e la società Soft economy di Luciano Loschi e Paolo Ercolani della Cantina di Spello. «Abbiamo aperto con un menù dedicato a Umbria Jazz - conferma Ercolani -, ma in realtà la vera inaugurazione sarà dopo la manifestazione. «Un posto tra i più frequentati della città che si candida a luogo di aggregazione - ha osservato Giuseppe Lomurno, assessore comunale allo Sviluppo economico - nel segno di una cucina che esalta e rispecchia i valori e le attività agricole del territorio». Col ristorante, all’insegna di tradizione e chilometro zero, aprono anche l’enoteca e l’oleoteca entrambe con prodotti rigorosamente locali. «Il mix pubblico-privato è funzionale e vincente», aggiunge Lomurno. «L’attività formativa e i risultati ottenuti, indicano che l'Università dei Sapori è un'istituzione che ha valore e che forma giovani e professionisti in un progetto di attività lavorativa. Il progetto Caffè di Perugia prevede 14-16 assunzioni cui si aggiunge il lavoro creato nell’indotto».

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