Narni, a teatro arrivano gli Oblivion. In scena con "Tuttorial. Guida contromano alla contemporaneità"

Narni, a teatro arrivano gli Oblivion. In scena con "Tuttorial. Guida contromano alla contemporaneità"
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Venerdì 1 Marzo 2024, 00:04

NARNI Gli Oblivion arrivano a Narni. Domenica 3 marzo alle 21 Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli porteranno sul palco del teatro Manini "Tuttorial. Guida contromano alla contemporaneità" per la regia di Giorgio Gallione
Uno show interamente dedicato alla contemporaneità. Tuttorial è una realtà alternativa dove Galileo Galilei è una star di TikTok, Leonardo da Vinci non riesce a produrre contenuti virali e Marco Mengoni canta all’Ikea. Senza senso e senza tempo, personaggi di varie epoche allietano le giornate dei loro follower in cambio dell’agognato successo.

I cinque Oblivion spaziano dai litigi tra Bell e Meucci sull’invenzione del telefono, al presentare le creature tipiche delle modernità come l’infaticabile Rider e il pavido Leone da Tastiera fino ad arrivare alla satira di costume, alla politica all’attualità. Nella playlist anche una vecchia conoscenza del gruppo, il caro Alessandro Manzoni che questa volta vuole ambientare i suoi Promessi Sposi nelle serie Tv più famose di tutti i tempi. 

«Il Tuttorial degli Oblivion - scrive il regista Giorgio Gallione - è un helzapoppin coltissimo e folle, una sorprendente cavalcata virtuosistica tra i vizi e i tic della contemporaneità, una radiografia ironica e grottesca dentro la "rete" mediatica che ci imprigiona e ci plagia. Facendo bizzarri slalom tra odiatori da tastiera e nerd ipertecnologici, tra polverosi "Festival della Canzone" e super glamour Concerti Rock oceanici, Tuttorial esplora in musica, canzoni, parole, parodie e sorrisi, la nostra contemporaneità un po’ privilegiata, un po’ decerebrata. Così, e come sempre, gli Oblivion ci regalano, facendo finta di giocare, contaminazioni, citazioni e invenzioni teatrali argute e illuminanti
perché, come dice il poeta, spesso la profondità si nasconde meglio alla superficie».

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