«L'Umbria è la mia seconda casa, una fortuna iniziare il tour da qui». Per Camihawke doppio-show, oggi ad Assisi e domani a Perugia

«L'Umbria è la mia seconda casa, una fortuna iniziare il tour da qui». Per Camihawke doppio-show, oggi ad Assisi e domani a Perugia
di Michele Bellucci
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Sabato 2 Marzo 2024, 15:48

PERUGIA - Appuntamento stasera al teatro Lyrick di Assisi e domani al Morlacchi di Perugia, già tutto esaurito, per le due tappe che Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, farà in Umbria con il suo spettacolo "Il saggio di fine anno” (inizio alle 21). I due eventi fanno parte della Stagione Tourné e vedranno sul palco una delle più originali e amate content creator italiane, con un frizzante monologo dove racconterà con il suo stile inconfondibile la sua generazione e il non sempre facile rapporto tra mondo reale ed universo virtuale.

Camihawke, come vive la vigilia di questo importante tour?
Potrei rispondere dicendo che in momenti come questo il luogo del backstage che frequento di più è il bagno! Scherzi a parte, nonostante a ottobre abbiamo rotto il ghiaccio con tre date di questo spettacolo, ora sento che si fa sul serio e l’emozione è grande. Sapere di persone che hanno preso i biglietti oltre un anno fa mi riempie di orgoglio.

Cosa può anticiparci di quel che proporrà sul palco?
Poco! Spero che non mancheranno le risate e che si creerà una situazione familiare, perché in qualche modo ci conosciamo da anni, anche se virtualmente, con moltissime delle persone che saranno tra il pubblico. Comunque ci saranno delle sorprese, o meglio delle cose che non ci si aspetterebbe.

In fondo portiamo dal vivo molto di quel che abbiamo fatto online in questi anni con la mia squadra.

Come è stato per lei scrivere questo spettacolo?
Per carattere ho la tendenza a voler fare tutto alla perfezione e anche in questo caso pretendo di portare in scena lo spettacolo esattamente come l’abbiamo pensato. Quindi ammetto che è stato un grosso stress, perché non mi concedo errori.

E come prende critiche o attacchi nei suoi confronti?
Ho sempre affrontato il mio lavoro con lo stesso spirito, convinta che quando porti in scena qualcosa in cui credi e per cui hai dato il massimo è giusto sentirsi la coscienza a posto. Bisogna sempre mettere in conto che a qualcuno non piacerà ciò che hai realizzato, ma questo vale per qualsiasi lavoro. Siamo umani, quindi ovvio che a nessuno fa piacere sentisi attaccato, però questo è il gioco. Personalmente sono orgogliosa del mio pubblico, perché i toni sono sempre molto educati e il giudizio di chi mi segue lo attendo sempre.

Vale lo stesso per il pubblico umbro?
Beh, il mio incontro con il popolo umbro forse è un po’ anomalo dato che a introdurmi è stato un perugino. Mi sono sentita da sempre a mio agio e ormai qui passo la metà dell’anno. Perugia è una seconda casa e di questo ne vado fiera.

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