I vigili del fuoco di Terni tornati da Genova:
«Uno scenario inimmaginabile»

Il cane Derby partito per Genova coi vigili del fuoco di Terni
di Nicoletta Gigli
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Domenica 19 Agosto 2018, 16:06 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 14:01
TERNI  La foto di Derby tra le macerie di Genova fa il giro dei social. E’ una delle più cliccate e condivise in questi giorni di dolore. Il border collie ternano, guidato dal caposquadra, Stefano Albergotti, è la punta di diamante delle unità cinofile dei vigili del fuoco. Derby, che durante il terremoto di Amatrice contribuì a salvare tante vite umane, è arrivato a Genova martedì sera, a qualche ora dal crollo del ponte Morandi. Al lavoro con loro anche il vigile coordinatore, Andrea Guiso con l’australian shepherd, Jana. Ad occuparsi della comunicazione e documentazione delle ore successive al tragico evento il capo reparto ternano, Stefano Petrucci, impegnato nella realizzazione di foto e video nella zona rossa. «Le nostre unità cinofile, addestrate in ambienti simili a quello di Genova, hanno garantito la presenza 24 ore su 24 tra le macerie. E se per Stefano Albergotti è stata l’ennesima operazione sul campo, per Andrea Guiso e Jana, passata da poco operativa, che ha fatto bene il suo lavoro, si è trattato del primo intervento in uno scenario complesso> dice Stefano Petrucci, che ieri sera è rientrato in città. Quelle al lavoro a Genova sono unità addestrate per le ricerche in superficie e sotto le macerie, che sono state già impegnate nelle zone più colpite dal sisma del 2016 nel centro Italia. Derby scavò tra le macerie anche a Ischia, dopo il terremoto che colpì l’isola un anno fa.
«Al di là della disgrazia assurda è l’assurdità del contesto dell’evento che mi ha colpito - racconta Stefano Petrucci. Puoi immaginare un terremoto ma il crollo di un viadotto è inimmaginabile. Cadere da quell’altezza è stata una fine terribile. Purtroppo questo lavoro mi ha fatto vedere la morte in tutte le sue forme. Questa volta mi ha colpito la grande generosità dei genovesi, e non è una frase di circostanza». La squadra ternana al lavoro è stata circondata dall’affetto di chi è costretto a fare i conti con quella che è una ferita a morte nel cuore della città.
«Vicino alle macerie c’è un grande centro commerciale e chi lavora lì veniva in continuazione a portare cibo, caffè e frutta, ma anche le brandine e i gazebo. Ho avuto un’ottima impressione di gente che ha dimostrato di avere una grande cuore. In tanti ci hanno fermato per strada per ringraziarci, soprattutto quando hanno saputo che venivamo da lontano. In noi hanno visto la speranza, anche se purtroppo tanti di coloro che sono caduti da quell’altezza non hanno avuto scampo». Il capo reparto ternano sottolinea che «il bene che ha dimostrato la gente durante i funerali, con gli applausi ai nostri ragazzi ancora sporchi di polvere, è la medaglia più grande». I vigili del fuoco ternani hanno operato in zone assegnate e sono reduci da quattro giorni di fatica e disagio: «Si è lavorato h24 con i turni di riposo - racconta - l’assistenza e la logistica dedicate ai cani sono state inappuntabili ed era presente un veterinario che li ha seguiti passo dopo passo. L’evento è stato trattato alla stregua di un terremoto. Ben sapendo però che, una volta individuata l’ultima vittima e messa in sicurezza la popolazione, il resto si può fare con una certa calma ponderata. Per noi si è trattato di un accumulo di belle e brutte esperienze. Per i nostri cani l’ennesimo banco di prova, che conferma che sono stati formati e addestrati bene». Per i vigili del fuoco ternani che ieri sera sono rientrati da Genova il messaggio di gratitudine del sindaco, Leonardo Latini: «Siete un esempio per tutta la comunità». 
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